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del poco che manca

Ed ecco che siamo a -3 per il trasloco.
La casa è, diciamo, praticamente finita. Mancano da imbiancare bagno e cameretta, ma sono talmente piccoli che ci vorrà un secondo. Dobbiamo finire di mettere il parquet, se basta, e lo zoccolino in camera, pulire il pavimento in sala, e poi finalmente portare su i mobili che abbiamo accumulato in garage. Abbiamo divano, tavolo, sedie (sono bellerrime), mobili del bagno, guardaroba, ed ultimo ma non meno importante il Kitchen Aid. Tutto da montare venerdì mentre – si spera, visto che non hanno ancora chiamato – mi montano la cucina. Telecom, dopo tonnellate di messaggi di conferma che continua a inviarmi, ci attaccherà tutto venerdì mattina, Tecnocasa – sempre celere nel chiedere i soldi – ora che deve fissare l’appuntamento per la restituzione della caparra sembra si sia dileguata, i nuovi inquilini hanno avuto la faccia tosta di chiedermi le misure del muro della cucina che avevamo già altro che misurato, con urgenza, senza nemmeno rispondere crepa quando gliele ho messaggiate. Spero per loro l’abbiano presa comunque più costa, visto che “temo” mi siano scappati 15 cm in più nel messaggio
La casa pullula di scatoloni, di cose ritrovate e cose che erano perse e restano perse, nonostante sperassi di trovarle in un trasloco (pantagonna rossa con i fiori di loto malesiani, dico a te), i gatti che sembrano solo stupidi, hanno ormai sentito aria di cambiamenti e oltre a saltarci in braccio mentre stiamo ancora aprendo la porta di casa, la palla di pelo nera ha deciso che i bisogni solidi li avrebbe fatti sul balcone in segno di protesta, e così è.
Stasera ultimo viaggio all’ikea per finire il guardaroba e un paio di altre cose, e poi dalla prossima settimana riposo. Finalmente.

Come al solito, ho dimenticato la gallery aggiornata:

dei lavori a metà corso

Insomma, due weekend sono passati e ne rimangono altri due, trasloco incluso. Le piastrelle sono dappertutto, mancano le fughe nere nella sala, che sta facendo jd in questo momento e le fughe rosse in cucina. Manca il pavimento in parquet laminato in camera, ma prima la dipingiamo (tanto dicono che ci vuole pochissimo a metterlo). Mancano le piastrelle sul muro del bagno e poi resta solo da dipingere tutto. E portare mille milioni di scatoloni che ancora non ho fatto.
Il divano è in consegna oggi, il tavolo è da ritirare (nemmeno mi chiamano per dirmi che è arrivato e quando chiamo io mi dicono che devo spicciarmi a ritirarlo – nonostante l’acconto già versato – se no non possono tenerlo, e che devo andare sotto settimana. simpatici.), le sedie sono state ordinate. L’ultimo weekend consegneranno e monteranno la cucina mentre, si spera, noi monteremo il guardaroba e così lo stretto necessario per vivere direi che c’è.

Le foto di aggiornamento lavori

delle cose a cui pensare

Matrimonio, casa… tutte cose che organizzo nei minimi dettagli per riempire tutto di praticità. Per non pensarci. Perché per chi è come me, se ci si pensa troppo a queste cose qui, a queste scelte radicali, si finisce per non sapere più davvero cosa pensare e l’esperienza mi insegna che poi finisce male, a pensarci troppo. E allora mi lascio scorrere il tempo addosso, cerco vasi per confetti, cerco mobili, segno colori, sogno cartongesso e cerco di tenere lontane vocine interiori e pensieri, quelle domande inopportune che insinuano l’idea di stare sbagliando. E sabato sera eravamo alla gorgocasa, finiti i lavori, esausti, coricati sul divano letto mentre aspettavamo di portare i suoceri a cena, lui con l’ipod poker mode, io con il desire a fargli vedere venditori di piccoli tag in legno su etsy, e fuori il tramonto, gli uccellini sugli alberi, la luce della finestra enorme della camera, le voci tutte in silenzio per un istante, ci siamo guardati e ci siamo detti che era davvero la casa giusta, in cui essere felici.