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delle buone abitudini

C’era questo link di Lucretia, una serie di istruzioni su come prendere un’abitudine. Mi è rimasto abbastanza impresso, primo perché ho capito in quel momento di non essere la sola perdente che decide una cosa “da oggi faccio questo tutte le mattine” e poi non mantiene le sue stesse proprie decisioni. Secondo perché aveva questo sistema di rewarding, da una parte furbo, dall’altra pericoloso: se cominci a regalarti un dolcetto ad esempio ogni volta che rispetti la nuova abitudine, ti troverai con una nuova buona abitudine e una nuova pessima abitudine: il dolcetto.
Poi c’é stata questa frase, “voi scambiate per mancanza di sentimenti la mia ferrea forza di volontà” che mi è rimasta impressa, proprio nella casellina accanto. E allora ho pensato: non direi di non avere forza di volontà, forse non la sto solo sfruttando!
E così, andando contro ai primi punti delle istruzioni di cui sopra, ho deciso appena tornata dal Belgio di iniziare tutta una serie di buone abitudini. Per ora, due settimane e le cose vanno a gonfie vele. Vedremo tra sei mesi.
– Prima di tutto, Dukan. Mi sono fatta 4 giorni di attacco, seguiti da una cena talmente peccaminosa che sto male solo a pensarci, seguiti da 2 giorni di attacco per poi iniziare la crociera che dovrebbe durare fino a giugno. Dopo 12 giorni ho perso 4,1kg e posso finalmente convivere con uno specchio in camera.
– Visto che la crema, anche tutti i giorni, non basta per questa cheratosi pilare, ho aggiunto il dry brushing ogni mattina. La cheratosi è migliorata, certo non tanto da non vedersi, ma quasi da non sentirsi. Due effetti collaterali degni di nota: la giornata comincia da dio, davvero, e la cellulite è praticamente scomparsa ovunque.
– Il viaggio tra Belgio, Francia e Svizzera mi ha mostrato il futuro, un futuro in cui le sigarette costano 6,50€. Un futuro terribile. Quindi da 20 che ne fumavo, ho dimezzato a 10. Insomma, più 12, ma l’obiettivo è 10, datemi tempo.

del tramonto a milano

Quando cambia l’ora, le giornate si allungano e io esco dall’ufficio con ancora la luce, e andando verso Porta Genova guardo il sole tramontare dietro ai palazzi, Milano è tutta grigia, rosa e arancione, il tempo si dilata e tutte le persone che l’ora prima correvano adesso sono ferme davanti ai bar a parlare, sedute sui marciapiedi, con una sigaretta e un sorriso. Questo è il momento più bello di Milano. E io per un secondo ho ancora 20 anni, e anche se non è Porta Romana la canzone è quella degli Articolo 31, e la radio e la voce che la canta è ancora la tua. Solo per un secondo.

dell’ikea

Quindi qualcuno un giorno tira un calcio all’armadio; potrei essere stata io come potre non esserlo stata, non lo sapremo mai. L’anta scorrevole comincia a sfregare sulla guida calciata e leggermente rientrante, sfrega e sfrega, gira e spera, quel che vuoi si avvererà! Ora ogni volta che apro l’armadio dalla mia parte (che sono poi tutte e due le ante) sento questo sfregrare di metallo contro metallo, che al mattino, con l’armatura di pazienza ancora a farsi gli ultimi cinque minuti di sonno, mi manda fuori di testa.
Trascino jd all’ikea con la promessa di andare solo al reparto Pax, compro rivestimenti per cassetti, appendini, mobili e alla fine mi ricordo di andare al reparto guardaroba dove mi dicono che devo andare in assistenza (quindi il giro è stato inutile, ma proficuo). Andiamo, e lì mi chiedono il pezzo. “Che pezzo?” “Quello rotto” “Ah. Non ci ho pensato; posso farle un disegno!”; arriviamo a casa e il pezzo è, ovviamente, quello sbagliato. Valuto di comprare direttamente delle ante nuove, sono scontate del 50% e quelle che ho sempre amato costano praticamente un prezzo stracciato, ma il vago ricordo rimosso dell’epopea per montarle cancella subito l’insana idea. La settimana dopo mi faccio riportare all’ikea, grazie alla promessa di entrare solo io diretta al banco informazioni mentre lui mi aspetta in macchina. Passa mezz’ora, è il mio turno, dò il codice del pezzo (questa volta avevo stampato le istruzioni online) e aspetto. Aspetto un quarto d’ora, torna, dice che non lo trova, scompare. Dopo un quarto d’ora mi dice “eh, non lo trovo” “eh.” “te lo faccio mandare a casa?” “gratis?” “certo”. Non ci ho mai contato che arrivasse… da quando, nel 2013, qualcuno ti manda una spedizione via posta semplice e questa arriva realmente?! E invece dopo 4 giorni ecco il nostro pezzo. Ora dobbiamo solo smontare qui 15kg di anta di fragile vetro e cambiarlo.