Archives

dei lavori in corso

Dunque, approfitto del nuovo template (finalmente!) per postare l’aggiornamento weekend.
Il primo weekend di lavori è iniziato con la cameretta già spavimentata la domenica prima e la sala spavimentata giovedì da jd (che ha affermato non ripistrellerà mai più niente; ah, ingenuo!). Questo weekend io ho, nel dettaglio e con l’aiuto della mia futura suocera: scartavetrato tutti gli zoccoli di acciaio riciclato per far andar via le incisioni (avete idea di quanti zoccoli ci siano in una casa? io ora ce l’ho, e non è una bella idea), pulito trecento volte gli stessi pavimenti, smontato l’armadio più grande che abbia mai visto tirandomi addosso tutto quello che potevo, pulito suddetto armadio, aiutato a portare su quelle piccole e vi lascio immaginare quanto leggere piastrelle della sala, rimosso il bordino decorativo barocco in polistirolo dal muro della cameretta, pezzettino per pezzettino. Nel frattempo gli uomini di casa hanno piastrellato la cameretta, tolto la colla che c’era sotto il polistirolo, spiastrellato il bagno, fatto un muro in cucina per togliere il dislivello della colonna, piastrellato l’80% della sala, rimosso le macerie, fissati gli zoccoli nella cameretta. Non ho fatto praticamente niente, io, eppure sono morta, letteralmente. Fino a ieri l’idea di alzare un braccio era semplicemente inaccettabile.
Il prossimo weekend abbiamo in programma di sistemare il bosco in balcone estirpando quasi tutto eccetto l’acero, finire di piastrellare la sala e piazzare le piastrelle dietro la cucina, piastrellare il pavimento del bagno, spiastrellare e iniziare a piazzare il parquet in camera. Insomma, si vede la luce in fondo al tunnel, e mancano ancora ben 20 giorni al trasloco effettivo. Nel frattempo mi districo tra allacciamenti vari, che sembrano essere andati tutti lisci… troppo lisci. Vedremo

Dimenticavo! La gallery la trovate qui:

dei mobili

Io non lo so perché, gira e rigira, sta gente ce la becchiamo tutti noi.
I nuovi inquilini della nostra attuale casa alla prima visita avevano espresso la volontà di comprare i mobili. Al secondo incontro per stabilire il prezzo eravamo noi, loro e la loro delegazione familiare in cui, oh, incredibile, erano tutti mobilieri. Io avevo chiesto 2.500 per tutto, loro “a noi l’agenzia ha detto 1.500” e quindi? Io non ne ho nemmeno mai parlato con l’agenzia immobiliare, che c’entra in sta transazione? Allora alla fine facendoci i calcoli dello sbattone di smontare e portar via abbiamo accettato 1.500, e loro “eh no 1.500 però no perché non teniamo l’armadio”. Poi discorsi tipo che con 2.500 da MondoConvenienza compravano tutto… certo! Perché siete belli e simpatici, eh? Vabeh, rimaniamo che ci pensiamo. Nel frattempo lei guarda la libreria e dice “peccato che non ho nessun libro, quindi è inutile e non la voglio” (O_o). La sorella le suggerisce di metterci davanti una tenda (!) e metterci i piatti, lei storce il naso. Io giorni dopo la libreria la offro a mio cognato, che se la prende ben volentieri. Poi ci risentiamo con la tipa, dice “veniteci incontro, fate 1.300” e noi stremati accettiamo; “fai che lasciare anche la libreria” mi fa; e qui mi sale ancora più nervoso: magari lo decido io cosa lasciare in più o no visto che il prezzo l’avete deciso voi? Non dico niente. Oggi la risento per darle le coordinate bancarie, e le dico che per la libreria sono già in parola. Ecco, lei dice che allora dobbiamo abbassare il prezzo, certo, le faccio, e di quanto? Eh, non più di 1.000. Tesoro, quella libreria nuova ne costa 150, mi stai prendendo per il culo? Mi costa meno andarne a comprare un’altra, NUOVA, e metterla lì. Allora dice che sente il fidanzato e ci risentiamo. Nel frattempo jd mi da il via libera per, finalmente, sfancularli. Loro richiamano dicendo “eh, non più di 1.100 perché dobbiamo comprare anche il divano” e io le dico “sai che cosa? ci prendiamo tutto e siamo a posto così”. Adesso voglio vedere, quando entreranno in casa e dovranno comprare lampadari, mobili del bagno, scarpiere, scrivanie, tavoli, cucine, mobili televisione, credenze e tutto il resto (no perché piuttosto io regalo tutto a un mercatino delle pulci), quanto spenderanno. Credo che dopo un paio di mesi telefonerò e chiederò, se sono stati nei 1.100!

del corso fidanzatini, casomai

Ecco, questa sera con anche mezz’ora di ritardo abbiamo iniziato la visione del film. Voi l’avete visto? E’ un film con Fabio Volo, italiano, quindi abbiamo già capito di che genere film è, no? Certo non è Kill Bill, ecco. Loro sono una coppia, una normalissima coppia. Si conoscono, si innamorano, scopano, convivono, si sposano, figliano, smettono di uscire, smettono di scopare, smettono di parlare, lavorano troppo, cominciano a guardare la televisione, assistono la madre malata di Alzheimer, abortiscono il figlio concepito nonostante la spirale, lui la tradisce, lei lo scopre, lei lo butta fuori casa, discutono il divorzio mettendo il tutto in mano ad avvocati che gli consigliano di accusare l’altro di qualcosa per partire in vantaggio.
Finito il film il prete – nuovo, di un’altra parrocchia, chiede opinioni e commenti. Io come al solito sto zitta e mi formulo e recito il mio commento e opinione sul film, non tanto sul significato, ma sulla regia e tutto. Penso che si sia proprio scelto di rappresentare una coppia normalissima, che affronta una serie di problemi piuttosto complessa ma solo per il fatto che hanno tentato di metterceli tutti per permettere al pubblico di identificarsi. Perché almeno una di quelle cose, nella tua vita, t’è capitato. Di trascurare la coppia per il lavoro, di trascurare il lavoro per la coppia, di smettere di parlare, di rispondere male, di tirare avanti senza sapere perché. E’ quindi un film fatto per infondere fiducia nel matrimonio, nella coppia, mostrandone il lato più negativo e dando come segnale il “si può fare diversamente”.
Mentre io dicevo tutto questo nella mia testa, un tizio alza la mano e dice: “Io lo trovo attuale ma un po’ un pugno nello stomaco”. E uno di fianco a lui – quello con la fidanzata incinta ma che avevano già progettato di sposarsi prima eh! l’avran precisato circa cento volte – dice: “ah, io non riesco proprio a identificarmi perché l’ho trovato troppo estremo, completamente fuori da uno stile di vita normale”.
Io ero così: :-0 e vedete i commenti al post precedente per la legenda di questa emoticon.