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dei cambi di inquadratura

I legami e le basi su cui appoggiamo le nostre ruotine, quelle che sono l’elemento predominante delle nostre vite, sono fragili come carta di riso. È da incoscienti appoggiarci sopra tutto il proprio peso, eppure come si può fare altrimenti? Arrivano momenti in cui tutto sembra scivolare via e ti rendi conto che se guardi più in là di tre mesi non sai nulla, non hai quasi più nessun punto fermo, ti accorgi che quelle che non sono altro che decisioni private di altre persone, su cui non hai ovviamente alcun potere, hanno però il potere di cambiare la tua vita, in un modo o nell’altro, più o meno profondamente. Vedi lo stesso cambiamento, la stessa impotenza, inerzia, impossibilità di fermare qualcosa che sta girando attorno a dei cardini che non ci saranno più, riflesso nei comportamenti di chi ti sta accanto e pensi che va tutto bene, che è normale. Agghiacciante, ma normale.

della quotidianità

Potrei lasciare per un attimo da parte i post melodrammatici, l’umore altalenante da ormoni lunatici per cui probabilmente non abbastanza anni fa sarei stata rinchiusa per isteria, e tornare a parlare della mia vita, quella normale di tutti i giorni.
Non posso permettermi gli arretrati perché sono passati effettivamente troppi mesi e anche volendo non mi ricordo nulla. Quindi potrei partire da inizio Agosto.
Abbiamo aspettato fino all’ultimo per vedere che offerte last minute trovavamo, e nonostante pianti e strepitii da parte mia la Malesia, nonostante il ragguardevole basso costo, è stata scartata dalle opzioni. La tanto amata Milos è stata depennata più che altro per stizza, essendo già alto il prezzo del volo e scoprendo che l’hotel di tre anni fa ha triplicato i prezzi; pacchetti pronti poi nemmeno a parlarne. Quindi, alla fine, l’ultimo giorno lavorativo abbiamo trovato un pacchetto per Santorini e l’abbiamo preso, con partenza a poco più di 24h ore dopo. Corse per fare la valigia (continua a non essermi permesso avere una valigia a testa, ma ormai mi sto abituando) e il giorno dopo, con tutti i colleghi ancora in ufficio, ghiros e mythos sul mare. Vacanza relax, Santorini l’abbiamo già vista e possiamo quindi evitarci le foto da cartolina, il tramonto da Oia, il faro, la gita turistica in caldera e tutto il resto. Dedichiamo gli 8 giorni alla spiaggia, al ghiros, alle passeggiate, alla scoperta della Donkey Beer – prima birra artigianale dell’isola – e del Frozen Yogurt fai da te. Facciamo un escursione sull’altra isola che non avevamo ancora visto, Thirassia, pensando di girarcela a piedi, ma dopo essere scesci dalla barca e aver fatto 300 metri in quello che sembra più un deserto capiamo di aver fatto una scelta non proprio astuta; veniamo raccolti quindi dall’unico veicolo che abbiamo visto in tutta la giornata e che guarda caso contiene, al posto del pollame per cui è stato costruito, degli esseri umani, italiani, accompagnati da una guida che parla italiano e che non vuole soldi perché fa la guida per divertimento. Si vede che avevamo qualche bonus Karma da parte.
Torniamo a casa in una Milano praticamente deserta, organizziamo serata degustazione Donkey Beer, faccio una decina di lavatrici e ripartiamo il giorno dopo alla volta della Liguria, con suoceri e cognati (e nipote e cane). Mare, gelato, pizza e pesce, poi io me ne torno a casa presa dalla frenesia di sistemare tutti i cassetti e le ante della cucina ora che ho finalmente un po’ di tempo, sistemare i dvd in ordine alfabetico e lascio lì jd a farsi altri 4 giorni. Torna, andiamo a Biella, tingo i capelli rosa, facciamo la grigliata di chiusura estate e torniamo a Milano, io a ricominciare a lavorare, lui ad aspettarmi a casa.
Dalla prossima settimana ricomincia anche lui, e tutto il solito tran tran. Ricomincerò la dukan per perdere gli ultimi 3kg infami (questa volta ho anche ordinato dal sito i famosi Shirataki), riprenderò il dry brushing per tornare più chiara che l’abbronzatura ha già stufato, proverò prodotti per i capelli per rivitalizzarli dopo la decolorazione, ho già prenotato due prove per pilates e zumba a inizio settembre e sto cercando di prenotare una prova in un’altra palestra nei dintorni, finirò di stirare la montagna che le 20 lavatrici post vacanza hanno generato.

dei ricordi, ancora

Dopo nemmeno un mese dall’aver scritto dei ricordi, trovo una scatola dimenticata, lettere, pagine di diario. Leggo cose scritte quindici anni fa.
E succede all’improvviso: rivedi gli anni passati, unisci con una linea tutti i puntini e ti accorgi che hai sbagliato tutto. Che gli sei sempre piaciuta. Che quelli erano gli anni più belli. Che era invidia. Che era amore davvero. Che eri bellissima e non lo sapevi. Che avevano ragione Ligabue e Baricco. E sorridi.