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40 domande per la fine dell’anno

E’ che in questi giorni sono sul depresso isterico andante. E adesso faccio pure lo stesso test dell’anno scorso, che mi aveva buttata in un bel baratro di sconforto. E sarà anche peggio, ora, mi sa. Però son cose che si devono fare. Eh già.

  1. Cos’hai fatto nel 2005 che non avevi mai fatto? Ho visto Björk.
  2. Hai mantenuto i buoni propositi fatti l’anno scorso, e ne hai nuovi per il 2005? Non mi ricordo i vecchi buoni propositi e sì, come al solito ne ho una marea che non manterrò.
  3. C’è stata qualche nascita tra le persone a te vicine? Nessuna.
  4. C’è stata qualche "dipartita" tra le persone a te vicine? Nessuna.
  5. Quali nazioni hai visitato? Solo Italia.
  6. Cosa vorresti avere nel 2006 che ti è mancato nel 2005? Serenità e un po’ di stabilità.
  7. Quale data del 2005 rimarrà nella tua memoria? 23 Ottobre.
  8. Qual è stato il tuo più grande risultato di quest’anno? Cambiare casa.
  9. Qual è stato il tuo più grande fallimento? *lui*, tutto.
  10. Hai avuto malattie o incidenti? No.
  11. Qual è stato il tuo miglior acquisto? La casa, anche se non è un acquisto.
  12. Quale avvenimento ha meritato d’essere celebrato? Ritrovare *lui*.
  13. Quale avvenimento ti ha depresso? Ricevere la citazione dal giudice di pace.
  14. Che fine ha fatto il tuo denaro? Bollette, mobili, caparra, affitto, sigarette e cibo.
  15. Cosa ti ha davvero emozionato? Björk.
  16. Quale canzone o album ti ricorderà il 2005? Switch – Arsenal. E un paio di canzoni dei Depeche Mode.
  17. Rispetto all’anno scorso, sei: più o meno felice? più o meno grassa? più o meno ricca? Più felice. Uguale. Un po’ meno povera.
  18. Cosa avresti voluto fare di più? Tutto.
  19. Cosa avresti voluto fare di meno? Litigare e star male.
  20. Come trascorrerai il Natale? Lasciamo perdere…
  21. Con chi passi più tempo al telefono? *lui*.
  22. Ti sei innamorata nel 2005? Sì.
  23. Quante avventure di una notte nell’ultimo anno? Una.
  24. Qual è stato il tuo programma tv preferito? Scrubs.
  25. Odi qualcuno che l’anno scorso non odiavi? Non odio nessuno, ma ho smesso di amare molte persone.
  26. Qual è stato il più bel libro che hai letto? Seta, Baricco.
  27. Qual è stata la tua migliore scoperta musicale? Patrizia Laquidara.
  28. Cosa hai voluto ed ottenuto? Una casa nuova, *lui*, un riassettamento del mio stile di vita.
  29. Cosa hai voluto e non ottenuto? Sfizi, divertimenti, persone, oggetti. Di tutto.
  30. Quali sono stati i film migliori dell’anno? Il Mercante di Venezia, Star Wars III.
  31. Cosa hai fatto il giorno del tuo compleanno, e quanti anni hai? Siamo andati a Genova, all’acquario, 22.
  32. Quale cosa avrebbe reso migliore l’anno? Più soldi e meno scazzi con *lui*.
  33. Come descriveresti il tuo concetto personale di moda per il 2005? Brutta?
  34. Cosa ti ha mantenuto in salute? Il non buttarmi nella neve nuda a gennaio? (dall’altr’anno, pari pari).
  35. Quale personalità ti ha affascinato maggiormente? Non ho conosciuto nessuno, degno di nota (nella vita reale, intendo).
  36. Quale tema politico ti ha appassionato maggiormente? La chiesa -_-‘
  37. Cosa/chi ti è mancato? Mi sono mancate persone vicine, in generale.
  38. Qual è stata la persona migliore che hai conosciuto? Quest’anno? Nessuno.
  39. Raccontaci una lezione di vita importante avuta dal 2005: Le altre persone, per quanto possano sembrare diverse, sono sempre le stesse, sempre tutte uguali.
  40. Una strofa di canzone che riassuma l’anno trascorso: se fossi stato al vostro posto, ma al vostro posto non ci so stare.

Pare sia stato un po’ meglio del 2004. O forse solo perchè quest’anno ho toccato picchi ben più bassi dei precedenti, e cio’ che viene dopo sembra più bello al confronto; ma non lo è davvero.

ecchepalle

Settimana piena, migliorie su iobloggo (per iniziare bene l’anno nuovo), cene da parenti vari (non ne posso più), lavoro, riposo, incubi notturni.
Io e *lui* non potremo passare il Natale insieme, ovviamente. D’altronde, quando mai s’è visto che andasse qualcosa come si sperava/desiderava in queste situazioni? Lui non può certo venire a passarlo qua, quindi potrei passarlo io da lui, ma no, no, percarità. La tradizione vuole che siano loro da soli, e non mi conoscono abbastanza (sarà perchè la decina di volte che sono rimasta lì venivo trattata come un’estranea inopportuna? mah), e via dicendo. Non capisco, davvero, non capisco. E onestamente non mi interessa neanche quasi più. Solo che mi andava, per un anno, poter pensare di passare il natale con le persone a cui voglio bene, nel caso specifico *lui*. E invece dovrò passare l’ennesimo natale ipocrita in famiglia, l’ennesimo natale da sola, visto che anche se ci fossero venti persone, ci sarebbe comunque un baratro tra quello che sarà e il sentirsi veramente circondati di persone a cui si vuole bene. Bah, per ora non riesco a pensarci senza provare risentimento; si può essere così egoisti? Vuoi che tuo figlio rimanga in casa a natale, ed è anche giusto, è bello, ma non può deicdere di passare il natale anche con altre persnoe, solo perchè si è talmente chiusi che io, dopo così tanto tempo, sono ancora un’estranea. Alle volte mi chiedo come facciano a ricordarsi come mi chiamo. Però davvero, dopo più di un anno, ne ho davvero abbastanza. Come dicevo ieri, si sa che non sono una persona paziente e che sono troppo orgogliosa. Dopo più di un anno, dicevo, mi sono stufata di elemosinare, anche solo per una volta, un posto letto, come se arrecassi un disturbo immenso. Continuiamo a farmi fare la spola in treno avanti e indietro, tanto il treno è gratis; continuiamo a fare sempre in modo che sia lui a venire da me, tanto poi qua il trasporto è gratis e il cibo anche, da noi lo regalano per strada.
Uff. Mi sforzo, io, di pensare a renne, abeti, pacchettini e ciccioni con la barba, ma non riesco a tenere in testa pensieri gioiosi e cristallini, natalizi. Ho ben altro genere di pensieri, ora.

Quindi il programma è: *lui* viene qui domani, in treno. Stiamo insieme, facciamo i regali di natale, poi sabato sera andiamo in treno da *lui* e usciamo a festeggiare con i suoi amici. Poi io me ne torno a casa la sera stessa, il giorno dopo pranzo dai miei e al pomeriggio lui torna giù. Pochi giri, eh?

I miei hanno mille difetti, hanno sbagliato molte cose, nell’educarmi e nell’allevarmi e nella vita famigliare. Se ne rendono conto anche loro, alle volte. Ma adesso, che non ho più dodici anni, se sanno che tengo a una persona non mi ostacolano e fanno in modo di integrarla, che gli stia simpatica o no. Buon viso a cattivo gioco, se necessario. Si rendono conto che non accettando *lui*, terrebbero a distanza anche me: il mio tempo è limitato e quando posso preferisco passarlo con *lui*, quindi o accettano anche *lui* o non posso sostituire *lui* con loro; i suoi non lo capiscono. Pretendono che lui stia a casa più spesso, ma pretendono che ci stia senza di me: come se abitassimo vicini e ci vedessimo già ogni sera. Non riesco a capire, cosa gli passa per la testa. Certo che sentirmi dire da mia zia di 72 anni che evidentemente sono un po’ all’antica, da’ da pensare, ecco.

talpe notturne

Voglio dire.
Se all’una e quaranta di mercoledì notte una si mette a leggere gli identikit dei partecipanti alla Talpa (pur non sapendo che reality fosse) allora davvero, c’è qualcosa che non va.
Dottore, mi aiuti.