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del passato che gira in cerchio

In questi sette giorni, sette esatti, sono stata contattata in diversi modi. Via messaggi, via mail. Tutte cose che andavano a rubare tempo a quella clessidra di diecimila minuti che lasciava inesorabilmente passare molta più sabbiolina di quanto doveva. E’ il solito intuito maschile per queste cose, i guess. IlCespuglio, prima del mio trasferimento, l’ha fatto per anni: trovavo qualcuno, e lui mi chiamava, dopo mesi, se non anni, di silenzio assoluto. E così il primo è stato l’ex, l’ultimo, intendo. Un’email in cui diceva qualcosa tipo « mi rendo conto di non essermi comportato molto bene » smascherata platealmente in una frazione di secondo per quel che era, cioè un poco nascosto tentativo di riavvicinamento. Che dopotutto, è durata pur sei mesi, circa, e io imparo a conoscerle le persone in un tempo del genere. Poi c’è stato Brian, ancora. Sì, davvero, ancora. Dopo un anno. Dopo innumerevoli riavvicinamenti da una parte e dall’altra, mai andati a buon fine, e dopo l’ultima clamorosa volta in cui gli ho detto « dài, va bene, vediamoci » ma lì, ah!, non andava più bene, e allora ho preso la pietra con su scritto « belle le cose, ma solo quando non le puoi avere » e ce l’ho messa sapientemente sopra. E sono tre mesi che metto pietre sopra analizzando tutto quello che è successo tra noi e per cui non dovrei mai, mai più pensare cose sbagliate come « stavamo bene insieme ». Io stavo male, punto. Con lui, con l’ex, con tutti. Sono uscita rovinata da tutte queste cose e i tempi del masochismo fine a se stesso sono finiti.

del cosa fare

In questi giorni sto facendo cose, nel caso non si fosse notato dall’incredibile e prolungata assenza (sei giorni son sei giorni, eh!). Sono andata a Lugano a prendere lo zuiko 9mm ad esempio, cui seguiranno foto ma non ora, ché sto facendo anche altre cose, in questi giorni. (contributo audio a questa nius: anija a una collega: « guarda, piace? è il 9mm » altro collega: « ah un fisheye » anija precisa: « er.. no, grandangolare » collega: « sotto gli 11mm sono tutti fisheye » cervello di anija « vabeh, il fotografo è lui »). E poi sto cucinando molto; in una settimana ho fatto una sequenza di piatti – alcuni particolarmente riusciti ed alcuni particolarmente falliti – che se confrontati con i due mesi a latte e biscotti assumono contorni quasi paranormali, ma ho già finito, da stasera. Sto lavorando sui soliti siti, su un esterno e su iobloggo. Da stasera starò anche pulendo casa. Sto seguendo le solite svendite di cose, sempre sbavando ampiamente su tutto quello che vorrei comprare. In questa settimana ho visto film, tanti film, accoccolata sul divano ad assaporare il momento più bello di giornate che passavano troppo veloci. Ho giocato alla wii con i primi giochi scaricati comprati. Ho aperto nove ovetti di Hello Kitty e le ho allineate sui portaspezie. E oggi ho da rimuginare. Sulle distanze che restano tali nonostante l’alta velocità, gli aerei, l’intelligenza artificiale e le arance meccaniche. Su come non sia in grado di accontentarmi delle cose belle quando ne provo di più belle.

delle cose strane che accadono

Ieri sera si guardava Very Victoria su mtv, mentre finivo di lavare i piatti. Qualcuno parla di Paul Newman, dicono « è un attore mediocre » e lui dice « ma come, mediocre? » e io, che ho un vuoto assoluto nel punto della mente in cui dovrei avere almeno un accenno della sua filmografia, gli chiedo « che film ha fatto? ». Suona il telefono per un sms, mentre lui ci pensa e risponde io apro e leggo.

Lui dice « mh, lassù qualcuno ti ama e … ». L’sms dice « perché di sicuro la sopra qualcuno ti ama » (in un’unica, singola, criptica, frase).

Dicono che siano tutte nella mia immaginazione, queste coincidenze. Io comincio a non crederci più, però.