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il testamento di tito – de andré

Non avrai altro Dio all’infuori di me spesso mi hai fatto pensare;
genti diverse venute dall’est dicevano che in fondo era uguale:
credevano ad un altro diverso da te, non mi hanno fatto del male,
credevano ad un altro diverso da te, non mi hanno fatto del male.
Non nominare il nome di Dio, non nominarlo invano.
Con un coltello piantato nel fianco gridai la mia pena ed il suo nome:
ma forse era stanco, forse troppo occupato, non ascolto il mio dolore;
ma forse era stanco, forse troppo lontano, davvero lo nominai invano.
Onora il padre ed onora la madre, e onora anche il loro bastone:
bacia la mano che ruppe il tuo naso perche’ le chiedevi un boccone.
Quando a mio padre si fermo’ il cuore, non ho provato dolore,
quando a mio padre si fermo’ il cuore, non ho provato dolore.
Ricorda di santificare le feste, facile per noi ladroni,
entrare nei templi che rigurgitan salmi di schiavi e dei loro padroni,
senza finire legati agli altari sgozzati come animali,
senza finire legati agli altari sgozzati come animali.
Il quinto dice "non devi rubare", e forse io l’ho rispettato
vuotando in silenzio le tasche gia’ gonfie di quelli che avevan rubato:
ma io senza legge rubai in nome mio, quegli altri nel nome di Dio,
ma io senza legge rubai in nome mio, quegli altri nel nome di Dio.
Non commettere atti che non siano puri, cioe’ non disperdere il seme…
Feconda una donna ogni volta che l’ami cosi’ sarai uomo di fede.
Poi la voglia svanisce ed il figlio rimane e tanti ne uccide la fame.
Io forse ho confuso il piacere e l’amore ma non ho creato dolore.
Il settimo dice "non devi ammazzare se del cielo vuoi essere degno",
guardatela oggi questa legge di Dio tre volte inchiodata nel legno.
Guardate la fine di quel Nazzareno, e un ladro non muore di meno!
Guardate la fine di quel Nazzareno, e un ladro non muore di meno!
Non dire falsa testimonianza ed aiutali ad uccidere un uomo…
Lo sanno a memoria il diritto Divino, e scordano sempre il perdono.
Ho spergiurato su Dio e sul mio onore e no, non ne provo dolore,
ho spergiurato su Dio e sul mio nome e no, non ne provo dolore.
Non desiderare la roba degli altri, non desiderarne la sposa
Ditelo a quelli, chiedetelo ai pochi, che hanno una donna e qualcosa…
Nei letti degli altri già caldi d’amore non ho provato dolore.
L’invidia di ieri non è già finita, ‘sta sera v’invidio la vita.
Ma adesso che viene la sera ed il buio, mi toglie il dolore dagli occhi.
E scivola il sole al di là delle dune a violentare altre notti:
io nel vedere quest’uomo che muore, madre io provo dolore;
nella pietà che non cede al rancore, madre ho imparato l’amore.

verranno a chiederti del nostro amore – de andré

Quando in anticipo sul tuo stupore verranno a chiederti del nostro amore
a quella gente consumata nel farsi dar retta un amore così lungo
tu non darglielo in fretta,
non spalancare le labbra ad un ingorgo di parole
le tue labbra così frenate nelle fantasie dell’amore
dopo l’amore così sicure a rifugiarsi nei "sempre"
nell’ipocrisia dei "mai"
non son riuscito a cambiarti non mi hai cambiato lo sai.
E dietro ai microfoni porteranno uno specchio
per farti più bella e pensarmi già vecchio
tu regalagli un trucco che con me non portavi
e loro si stupiranno che tu non mi bastavi,
digli pure che il potere io l’ho scagliato dalle mani
dove l’amore non era adulto e ti lasciavo graffi sui seni
per ritornare dopo l’amore alle carezze dell’amore
era facile ormai
non sei riuscita a cambiarmi non ti ho cambiata lo sai.
Digli che i tuoi occhi me li han ridati sempre
come fiori regalati a maggio e restituiti in novembre
i tuoi occhi come vuoti a rendere per chi ti ha dato lavoro
i tuoi occhi assunti da tre anni i tuoi occhi per loro,
ormai buoni per setacciare spiagge con la scusa del corallo
o per buttarsi in un cinema con una pietra al collo
e troppo stanchi per non vergognarsi di confessarlo nei miei
proprio identici ai tuoi
sono riusciti a cambiarci ci son riusciti lo sai.
Ma senza che gli altri ne sappiano niente
dimmi senza un programma dimmi come ci si sente
continuerai ad ammirarti tanto da volerti portare al dito
farai l’amore per amore o per avercelo garantito,
andrai a vivere con Alice che si fa il whisky distillando fiori
o con un Casanova che ti promette di presentarti ai genitori
o resterai più semplicemente dove un attimo vale un altro
senza chiederti come mai
continuerai a farti scegliere o finalmente sceglierai