dell’italiano e di altre sciocchezze

Grazie a blonde inside sono approdata su questo magnifico gruppo facebook con i suoi screenshot che spaziano dal divertente al mood gradirei non convivere sullo stesso pianeta infestato da queste persone.

E niente, m’è tornato in mente che mentre il nostro ormai ex agente immobiliare stava sistemando l’offerta per la casa, quindi un documento ufficiale – grazie a dio poi riscritto da qualcuno di senziente, leggeva quello che scriveva con, ammettiamolo, enorme fatica. Quando è arrivato al “a meno che” e mi è parso di sentire almeno che. E anche le due volte dopo che l’ha detto. E poi quando ho firmato, eccolo lì, nero su bianco. Almeno che. Vabeh, pazienza, tanto la sera raccontandolo mi hanno poi derisa per il fatto che io dico in continuazione manca solo più, e non riesco veramente a usare altri modi di dire; ma almeno questo è un piemontesismo riconosciuto!

Poi che altro? Ah sì. Stasera ho trovato nella cassetta delle lettere una convocazione urgente all’ufficio dei messi comunali per “notifiche”. Evviva gli uffici pubblici, sempre così deliziosamente chiari quando mettono in ansia le persone. Speriamo sia per le tasse sui rifiuti (ahem), così mi tolgo questo peso tutto in una volta; ho già anche pronta la storiella strappalacrime per spiegare e gli occhioni da coniglietto indifeso!
Nel caso non aggiorni il blog nei prossimi mesi, sappiate solo, miei fedeli lettori, che qualunque cosa sia successa mi hanno incastrata.

(comunque: sono viva, sto mediamente bene, sono mediamente più felice di tre mesi fa, forse abbiamo trovato una quadra per la località abitativa scelta, lavoro tantissimo, rincaso tardi e quando sono a casa mi guardo uno dei tanti film che mi sono persa in questi anni di buio della mente)

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