del weekend e delle case

Tra poco più di mezz’ora inizia quello che ci sembra una vacanza infinita, tipo quelle che durano per sempre, anche se sono solo 4 giorni. Domani toccherà svegliarmi presto comunque per andare a vedere una casa, ma poi il resto è tutta discesa; ho fatto scorta di pinoli, noci, pane, latte, manca solo il basilico, e questi giorni li passerò a pestare nel mortaio e preparare pesto e sugo di noci da congelare per i prossimi due anni. Poche pulizie perché ho già il sentore che il mal di schiena non mi abbandonerà prima di martedì, giorno di pilates.
Quella di domani è la terza casa che vediamo insieme. Lo so che un giorno c’è un post di rottura e poi tre post dopo io parlo di case da comprare e non sembro né seria né sana di mente, ma onestamente, se aspettassimo un periodo di stabilità e sicurezza ed equilibrio da parte mia, pagherei l’affitto per i prossimi cento anni. Preferisco abbracciare la filosofia del fare, che tanto a disfare c’è sempre tempo.
La prima casa che abbiamo visto era terribile. Non valeva nemmeno i pochi soldi che costava. 60mq su due piani, praticamente una scala con qualche stanzina intorno. La camera da letto non avrebbe passato la prova del 9, quella del “potrebbe starci il mio letto, qui?”. Il cortile fuori era un disastro, credo di averci visto anche delle capanne.

Quella di ieri era già qualcosa di migliore. 80mq, qualche muro da spostare (come si fa a concepire una cucina larga un metro e mezzo?), pavimenti da rifare (ma quelli ovunque, sono rassegnata. a me piacciono le piastrelle che scelgo io e basta), ma vivibile. Il fuori, però. Due microbalconi che affacciano su altri balconi, tutti agghindati con 2/3 stendini ad appartamento, pezzi di tessuto verde scuro a mo’ di tenda, pezzi di ondolux (alla faccia dell’eternit). Due palazzi, uno a fianco all’altro, ma storti tra loro, e io potrei avere un esaurimento solo per questo. Per entrare in garage devi abbassare la testa. Le mattonelle sul muro esterno. Il corrimano nuovo delle scale appiccicato con giri e giri di scotch dove è rotto. Tutte le porte degli appartamenti diverse, tutte con la loro targhettina in ottone che sembrava d’essere in un enorme studio medico. E il tizio che dice « è stato ristrutturato da poco » (da chi?!). Una casa perfetta per una giovane coppia in cerca di spazio, in fretta, magari perché lei è incinta. Sfortunatamente per i padroni di casa io non lo sono, non lo resterò, non abbiamo urgenza e la nostra attuale casa ci piace abbastanza da non abbandonarla per un qualcosa di così bruttino. Speriamo domani vada meglio

3 commenti

  • Vale ha detto:

    E’ difficile trovare una casa decente da affittare, figuriamoci da comprare…
    Il mio sogno è una casa dalla Wolfhaus, ma se non hai un terreno tramandato da generazioni, comprarlo è impossibile….
    A parte questo, il sugo di noci mi ha fatto venire l’acquolina!

  • Sakazaki ha detto:

    Non erano capanne, erano dépendance post-moderne…

  • efraim ha detto:

    In bocca al lupo, ma occhio: fai molta più attenzione alle filosofie che alle persone che sposi; possono rovinare o migliorare la vita molto di più.

    (Non scherzo: sono certo sia una verità scientificamente dimotrabile)

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