dei luoghi bianchi

E’ la prima domenica in cui posso non fare nulla. Nemmeno passare l’aspirapolvere, che se ne sta tutta rotta nel suo angolo. Dovrei farmi una doccia e cucinare dei dolcetti promessi a chi sta invece lavorando, e adesso per far passare il malditesta domenicale mi metterò sotto. Magari alzerò anche le tapparelle, e accenderò la televisione. Se penso che mi aspettano altri due giorni di nulla, di shopping con la mamma a cercare il mio pelliccioso regalo di natale, di cene a casa dei suoi e di passeggiate negli invernali paesaggi familiari, mi sento riposata come poche volte nella mia vita.

Che strano scrivere rivolti a nessuno, che nessuno sa di questo posto ancora! E’ un po’ come abbassare la guardia, sapendo che tutti quelli che leggono per cercare la debolezza su cui puntare l’ultimo post o l’ultimo gossip se ne stanno beatamente altrove. E io posso scrivere di pulizie, di braccialetti nuovi, di tinte per capelli, di riposo festivo senza sentirmi dare della stupida. So che potrei fare di più, nella vita. Anni fa, la zia del mio attuale fidanzatino mi lasciò un consiglio che mio malgrado non ho dimenticato: se ti viene dato un dono non dovresti sprecarlo. E io ne ho sprecati molti, forse perché il mio dono è di riuscire in tutte le cose che mi appassionano, e io ho la passione facile. Ho lasciato per strada tante cose, tutte per favorire quello che ritenevo, e ritengo, il più importante: la programmazione. E sì che dovrebbe essere solo un lavoro, ma per me è un impostazione di vita. E’ un dono che toglie tanto, toglie spontaneità, toglie ingenuità, toglie quella stupidità che a volte farebbe solo bene. La mia vita è una continua analisi e io, che già non ero la sensibilità impersonata, con il passare degli anni sono diventata fredda e metodica, e comunque sto bene così; a non star bene con questo aspetto di me, con quello che è praticamente l’unico aspetto, sono sempre gli altri. E adesso ho lasciato per strada anche questo. Non per recuperare qualcosa, non per cambiare quella che sono, ma perché quel consiglio secondo me era sbagliato. Io mi sento meglio a fare cose in cui non sono poi così brava. Cose come essere una buona compagna di vita, che ho ancora molto da migliorare.

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