dei cambiamenti appena sussurrati
Ieri sera, con una cena decisamente troppo dispendiosa, di ritorno da Lugano, abbiamo festeggiato questi giorni. Lui torna a lavorare a Milano, in un’altra agenzia ma a fare praticamente lo stesso lavoro, che ama sicuramente più di quello che stava facendo ora. E quindi lui torna a stare da me, tra il mio pessimismo apocalittico e la comodità che tutto questo comporta. Pratica e non solo. Meno viaggi, più tempo per noi, iniziare a stare insieme in un momento in cui lo vogliamo entrambi più di quanto sia mai stato in passato. La casa a Biella, che sarà finita verso la fine del mese grazie alla cassa integrazione di suo padre, rimarrà in stand-by per un anno, almeno, e nel frattempo facciamo qualche modifica a casa mia a Milano in modo da poterci stare in due in qualche modo, nonostante resti un appartamento per una persona sola. E poi il futuro si vedrà. Per ora, andiamo a comprare una cassettiera più stretta per poter far stare una seconda scrivania che lo faccia sentire un po’ a casa. E uno di questi weekend vorrei cucinare la zucca che ho comprato e farne i gnocchi, tanto per incominciare l’autunno come sempre si dovrebbe: felicemente.
Mi è piaciuto il fatto della cassettiera più stretta. Magari è una piccola cosa, ma racchiude il senso delle convivenze davvero volute.