delle cose che fanno ridere
Ieri ho dimenticato di postare durante la giornata (dopotutto non c’avevo un cazzo da dire) quindi potrebbe forse sembrare che ho lontanamente aderito allo sciopero dei blog. Ecco, volevo solo precisare che no. Per tutta una serie di motivi infiniti che molta gente ha detto per me su altri blog in modo sicuramente migliore, perché in cinque anni ogni sei mesi è sempre venuta fuori una presunta proposta di legge simile e guarda caso (le coincidenze della vita) niente è mai stato approvato, forse perché se la gente spegnesse un attimo il pc e accendesse un microsecondo il cervello capirebbe che non è una cosa attuabile, legge o non legge. E magari smetterebbe di sentirsi vittimisticamente censurato quando basterebbe guardare ai paesi veramente censurati per capire che qui tutti sono liberi di fare quel che vogliono. E quindi potrebbe tornare a occuparsi di cose più importanti, tipo lamentarsi sul blog del perché non trova lavoro e passare le 12 ore successive a rispondere ai commenti.
Questo caldo mi avvelena il dente, abbiate pazienza.
7 commenti
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Su entrambe le cose.
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Neanch\\\\\\\’io ho scioperato, ma per motivi diversi. A parte la sacrosanta presa per il culo del fancazzista (che però, se se lo può permettere, vuol dire che papà un lavoretto riesce a trovarglielo), sono d\\\\\\\’accordo solo sul fatto che, nella realtà, cambierà poco o nulla anche se approvano la legge, almeno per la stragrande maggioranza della gente e almeno per un bel po\\\\\\\’. Problemi tecnici e mancanza di risorse per darle seguito. Ma ritengo gravissimo che si proponga una legge con quei contenuti (ed è solo più grave se da anni si fanno proposte in tal senso). Se proponessero una legge (sostenuta dalla maggioranza parlamentare) che impedisse di dire la verità, sarebbe gravissimo anche se la sua attuazione è impraticabile. Tantopiù, per tornare alla realtà, che sono molte poche le fonti che ti permettono di prevedere l\\\\\\\’invasione di Afganistan e Iraq ancor prima dell\\\\\\\’11 settembre (prevedendo pure un attentato atto all\\\\\\\’uopo), di sapere da prima che vengano montate che le armi di distruzione di massa e i legami col terrorismo internazionale (diversissimo da come ci viene descritto) erano una montatura, di prevedere fin da allora e con tempistiche sempre più precise la crisi non solo economica che sta cominciando (altro che…) e via discorrendo, da Grillo con Parmalat fino a quei pochi coi respingimenti in Libia… Poche e difficili da trovare e distinguere dai paranoici che credono alle piramidi fatte dagli alieni, che sono solitamente gli unici media di una certa diffusione (a parte il manifesto, sic, se si può considerare un po\\\\\\\’ diffuso – io comunque non lo leggo da anni) a menzionare, per esempio, il Bildenberg… Bloccare quei pochi che si fanno un mazzo tale per capire non è poi così impossibile e può essere utile al potere quando confonderli coi sostenitori della fine del mondo nel 2012 non bastasse più a seppellirne la voce. Mentre chiunque abbia un po\\\\\\\’ di rispetto per se stesso, anche se non vuol sentire la verità, farebbe meglio ad avere a cuore che qualcuno la cerchi e possa comunicarla almeno a chi è interessato a saperla senza rischiare sanzioni penali e amministrative. Non c\\\\\\\’è bisogno di accendere il cervello anche solo in modalità provvisoria per capire che leggi come quella contro cui lo "sciopero" di ieri, se non possono impedire del tutto la diffusione di queste voci, possono ridurla e complicarla alquanto, come se non fosse già estremamente ardua e flebile (è vero che ciascuno può fare, dire e ascoltare quel che gli va, ma ce ne vuole d\\\\\\\’impegno già ora per riuscire a trovare certe cose…). Mi risparmio battute dal dente avvelenato perché suppongo che renderebbero meno costruttivo il commento, mentre il mio intento è proprio quello…
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Il fatto è che se qualcuno vuole davvero creare un’informazione di questo genere, dovrebbe anche essere in grado di assumersi le responsabilità derivate – come deve fare, d’altronde, già, ogni giornalista. Chi sciopera sono blog ridicoli, che non c’entrano minimamente con tutta questa faccenda. Usare un blog per fare giornalismo, secondo me, è sbagliato, ed è giusto a questo punto equipararne i ruoli e i doveri. No?
Altrimenti in mezzo ai pochi che vogliono dare vere informazioni ci sarebbe sempre e solo un proliferare di libera informazione non seria, non veritiera. -
Dovrebbe, in un paese decente, ma purtroppo non ce n’è in occidente dove queste notizie si trovano solo in libri e documentari, ma soprattutto su internet in strutture e reti che non hanno la forza economica e organizzativa di farsi testata giornalistica. Se si facesse una legge che garantisse il rispetto della verità per le affermazioni pubbliche sarei d’accordissimo. Ma a parte che non resterebbero politici in circolazione, anche le edicole si svuoterebbero; vedi, le avrai notate in edicola testate come Nexus (alieni, complotti assurdi e qualcuno pure vero, paranoie che neanche a volersele inventare…). E’ una testata giornalistica in piena regola. Come credo quei programmi tipo lifegate o quell’altro di rai 2 che non so come si chiama e tutte le puttanate su misteri, angeli e quant’altro; ma pure gran parte dei quotidiani nazionali, quante boiate sparano oltre a distorcere tutto…
Purtroppo il giornalismo effettivo in Italia, ma in tutto il mondo, ha raramente a che vedere con la verità. E dire la verità è qualcosa di importante con qualunque mezzo, sia un blog o una mailing list e magari, chissà, un giorno, dei giornali e perfino dei telegiornali (ma te lo immagini un telegiornale che racconta la verità?). Adesso però viviamo in questo mondo e credo che una posizione come quella che esprimi sia troppo astratta per essere buona – in teoria, cioè, sacrosanta, ma inpraticabile per tante e troppe ragioni che non ho tempo né capacità di mettere tutte per iscritto e, anche se l’avessi, eviterei per non farti correre il rischio di diventare testata giornalistica;)
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Se avessi ricordato il giorno dello sciopero proclamato- come avevo dichiarato in un commento ad altri- avrei aderito scrivendo, altro che tacendo!
Credo anche io che allo stato attuale non siano applicabili restrizioni “liberticide”, in generale a tutta la rete. I blocchi vigenti in certi paesi vengono aggirati, anche se solo dai più “attrezzati”, e con rischio personale.
Piuttosto, temo che sia probabile un sempre maggiore “inquinamento” di informazioni fuorvianti, di fatto più efficace per neutralizzare la diffusione delle informazioni ritenute pericolose da certe forme di potere.
Per i singoli bloggers, vale il principio di essere, e sentirsi, personalmente e individualmente responsabili di quanto scrivono. E restare tali anche per la legge.
E’ una garanzia per la libertà degli altri.
Non avevo dubbi.