del tirare le somme
Più cresciamo e più impariamo a conversare piuttosto che parlare. Siamo meno disposti a parlare di noi, di quello che succede, e lo facciamo con sempre meno persone. Perché dopo un po’ si scopre che anche le parole hanno conseguenze, e impariamo a risparmiarle; si scopre che tanti progetti, desideri, sogni, traguardi che sembrano ad un centimetro da noi, non li raggiungeremo mai; ci sono troppe variabili, troppe incognite, per essere sicuri del domani. E allora preferiamo non parlarne e aspettare che arrivino, o che passino, per poter poi dire che si è avverato quello che volevamo, o poter semplicemente non dire niente, sulle cose passate. Io sono in silenzio da un po’. Speravo che con lui le cose andassero bene, andassero meglio, ma avevo paura anche solo a pensarci. Non ho mai detto neanche al mio migliore amico cosa mi ha spinta a tornare da lui, alla fine, perché non ero sicura di crederci né ero sicura che ne valesse la pena. E adesso; magari domani finirà tutto e le cose che non ho detto, che non ho scritto, a cui ho pensato il meno possibile, resterebbero non dette e passerei oltre; però il fatto di sperare che ne valesse la pena è una cosa che ormai è arrivata; potrebbe andar via da un giorno all’altro, ma ne è valsa davvero, lo stesso, la pena, e adesso posso dirlo. Sono stata felice ogni giorno, in questi mesi, e vale tutto quello che succederà dopo.
10 commenti
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Ecco. Io non amo conversare e, crescendo, parlo sempre meno.
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Perchè mi ritrovo in ogni singola parola di questo post??
N.B. L’unica cosa in cui non mi ritrovo è legata al discorso del LUI… per ovvi motivi
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Sei stata felice? Che bello!
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più parlo e piùme ne pento…quindi…..
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sono contento per te. aspettavo da tempo di leggere queste parole, che nascondevi sotto la cenere.. ciao, e buon viaggio..
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Ho letto con piacere alcuni post del tuo blog. Mi complimento per il bel modo che hai di scrivere dando vita a pensieri tuoi ma, in alcuni casi comuni a quella parte di me che a volte descrivo nel mio blog. Complimenti, ti leggerò spesso e volentieri. Se inoltre vorrai passare dal mio blog sarai la benvenuta.
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meglio così, che conversare troppo come fan molti fino a dimenticarsi cos’è parlare, no?
grazie. e speriamo lo sia davvero.
Misspepita grazie
credo siano due cose non slegabili.
efraim lo sono stata e lo sono
perché per quanto diversi viviamo tutti le cose in un modo sorprendetemente simile.
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Vero, le parole crescendo diventano superflue, di contro aumenta l’importanza delle emozioni, dei sentimenti, di ciò che ogni giorno rode l’anima, e consuma e che resta inesprimibile, o che quando espresso risulta falso o banalizzato. La scrittura naturalmente è un modo per fermarsi e tentare di fare pulizia in ciò che ci cresce dentro in forme scomposte, un modo per sfrondare…
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Sono contento per te
Mi piace molto la distinzione tra conversare e parlare. Non l’avevo mai notata.