del male altrui

Fa un certo effetto alzarsi la mattina, guardarsi allo specchio, notare l’inchiostro e ricordarsi che si porta addosso la cosa più importante da tenere a mente ogni secondo; sono causa del male d’altri, io, direttamente, con le mie azioni coscienti e quelle incoscienti, come lo sono tutti. Ho smesso di chiedermi perché, mi rispondo con la frase di Scrubs che più mi ricordo (« you are both uman »), lo accetto come devo accettare il dover mangiare, e dormire. Lo accetto, o cerco di farlo. Perché spesso non si vorrebbe, si vorrebbe limitare per lo meno i danni, invece che farne altri nel cercare di farlo. E invece, come oggi, ci sono le volte in cui si vorrebbe farne di più, ma l’umanità da cui non ci si può slegare limita e fa in modo di fare solo lo stretto necessario.

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