delle lacrime sul fondo degli occhi

Giusto qualche ora fa avevo detto che cercavo di iniziare l’anno sorridendo. Ed ora sono qui che penso che per quanto si possa star bene una giornata, il resto continua ad essere quello che è, e purtroppo una giornata dura una manciata di ore, il resto dura l’eternità di giornate uguali l’una dopo l’altra.
Sono qui che penso che alla fine sono riuscita a farlo detestare anche ai miei, che è bastato dire un paio di frasi e loro che per tre anni erano stati felici di avere, di tanto in tanto, quest’uomo, per quanto perennemente silenzioso e di malumore, gironzolare per casa, ora dicono che è stato meglio, che merito mille volte di più, che era immaturo e irresponsabile; e io non riesco a non pensare che lo disistimano per i motivi sbagliati, ed è il risultato che conta, ma è il motivo che non riesco a non guardare; facile, detestarlo pensando che. Già, pensando che. Nemmeno lo scrivo, perché non servirebbe a nulla. Pensando che quello che era successo non gliel’avrebbe perdonato nessun’altra, non in quel momento. Facile per tutti eccetto che per me, che ho fatto della mia vita un inno al soffermarsi sulle cose sbagliate e lasciar andare le cose giuste. Vorrei tornare indietro, prendere in prestito un cervello qualsiasi di qualcun altro e in quel momento, su quel marciapiede, a quelle parole, a quelle inutili lacrime e scuse, invece che ricucirmi in silenzio ed in fretta lo squarcio che si era aperto, ecco, vorrei tornare indietro e voltare le spalle, non perdonare e non dimenticare e non comprendere. Andare, arrabbiata, delusa, amareggiata e finire tutto prima, dieci giorni prima che mi si spezzasse il cuore per altri motivi. Sarebbe stato più facile, sarebbe stato più normale, sarebbe stato possibile salvare più cose, più ricordi, più sentimenti, sarei andata via con ancora qualche pezzo di me che ora invece non trovo più nemmeno nell’angolo più buio. Che hai voglia, a dirmi che sono bella, che sono in forma, che i capelli così mi stanno bene, che sono interessante, che sono quello che capita di dire. Io so solo rispondermi che se fossi anche solo uno di questi aggettivi, le cose non avrebbero preso questa piega, dunque evidentemente qualcuno si sbaglia e non posso non pensare che chi si sbaglia dev’essere per forza chi mi conosce meno. Ed è il nuovo anno e queste sono lacrime nuove, che scendono uguali nella forma e nel colore a quelle dell’anno passato. Cosa si reinizia a fare?

5 commenti

  • psiche ha detto:

    E’ quello che ci chiediamo in troppi. Questo mi fa ritenere che il mondo faccia schifo e non ci sia giustizia.
    Se metti da parte i sensi di colpa e l’insicurezza, e ti guardi allo specchio senza vedere altro che te stessa, vedrai bene che non dipende da te se le cose vanno male e che meriti davvero di stare bene.

  • akimi ha detto:

    Gli altri dicono che sono come la primavera e l’estate. Gli altri dicono che sono troppo bella dentro per lasciar notare che sono bella fuori come mille altre. Gli altri mi dicono cosi’ ma cosa importa cosa dicono gli altri quando l’unico uomo che abbia mai davvero amato mi ha ucciso in un solo eterno istante?

  • Allie ha detto:

    Quello che dicono gli altri non conta, se non sei la prima a rispecchiarti nelle loro parole.
    Non permettere a nessuno di farti perdere una parte di te, mai… io sono di quelle che non perdonano, se vengo ferita, sono di quelle che si proteggono gelosamente perchè gli uomini, le amicizie, passano… io sono l’unica che, di sicuro, non si tradirà mai.
    abbraccio…

  • mikina ha detto:

    ‘sarei andata via con ancora qualche pezzo di me che ora invece non trovo più nemmeno nell’angolo più buio.’. E’ che capodanno è un giorno come un altro, e possono cominciare tanti nuovi anni e altrettanti nuovi giorni, siamo noi che dobbiamo cambiare. Se scopri come fammi un fischio.
    Un abbraccio

  • NatalieJane ha detto:

    Pochissimi, forse nessuno, si sarebbe voltato, non avrebbe perdonato, avrebbe dimenticato e compreso. Siamo creature meravigliosamente complicate e masochiste. Ci innamoriamo di persone che potenzialmente possono farci stare male e non di persone che, si intuisce, ci adoreranno fino alla fine dei nostri giorni. Pazienza, è così. Ciò che invece dovremmo cercare di evitare di percepirci in base a come ci percepiscono gli altri. Le cose avrebbero preso questa piega comunque, non perchè sei interessante o meno, bella o meno, in forma o meno. Io passo di qui ogni tanto, ho letto spizzichi e bocconi della storia, da molto prima che finisse. Per quanto può valere, ho sempre pensato che tu valessi molto ma che non ne fossi convinta a causa sua. Buon 2008, non sarà inziato nel modo migliore ma le cose cambiano, lentamente.

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