duri a capire

Dunque, lo spiegherò il più semplicemente possibile. Non l’ha capito ancora nessuno. O meglio, qualcuno ha capito, ma come è stato sapientemente detto « come sempre ognuno capisce quello che vuole capire ».
Innanzitutto, l’unica colpa in senso reale che io assegno in tutta la faccenda è a chi ha messo in situazioni cretine le persone. Punto.
Mi rendo conto che i toni siano difficili da capire nelle cose scritte, ma nel mio post precedente con la frase "E’ questa la loro colpa. Eh già. Niente tradimenti interregionali, purtroppo per voi!" intendevo dire che non avevano la colpa di un cazzo. Che non è colpa delle blogger in questione (niente nomi, ho imparato, a quanto pare) se Brian è un coglione e va a dire a frequentazioni comuni che si è rotto il cazzo di me. Non mi sono neanche mai sognata che qualcuno si ergesse a paladino della giustizia e venisse a riferirmi chissà cosa. Sarebbe stato vomitevole anche per me, e ci mancherebbe. Che non ho mai pensato che tramassero chissà cosa alle mie spalle. E’ che per come la vedo io, vedere un uomo comportarsi così e leggere me che per mesi ci sto male è una cosa che io non sarei stata capace di fare. Io mi sarei allontanata da uno o dall’altro, a scelta. Perché io sono fatta così. E non credo sia un delitto volersi circondare di persone che siano il più possibile simili a me sotto questi aspetti ed allontanare chi invece non lo è. Non credo nemmeno sia un male, quando succedono cose come queste e quando si soffre come dei cani come è capitato a me, voler chiudere tutto quello che c’entra anche solo lontanamente con l’argomento. Che ci penso già ogni mattina quando apro gli occhi, non c’è bisogno anche di continuare a ricordarmelo fingendo noncuranza e continuando tutto come prima. Non credo sia da superiori ignorare il fatto che ci sono persone che vengono qua a leggere post in cui sputo sangue solo per poi parlottarne come se fosse la cosa più divertente dell’anno. Ed ovviamente, anche se chi commenta non lo può sapere perché non vive nel mio taschino, le cose sono state discusse anche in privato, con le persone con cui era il caso di farlo. Quindi non dite che ho sbagliato a fare una piazzata invece di parlarne in privato, perché non potete sapere, se l’ho fatto o no. Se volete incolparmi di qualcosa, fatelo sapendo di cosa parlate. E’ ovvio che i blog alzino i pettegolezzi; e chi non ne ha fatti! Io per prima ho spettegolato su un sacco di cose, io per prima amo spettegolare. Ma l’ho sempre fatto nel rispetto del dolore altrui. E nel chiedere altrettanto rispetto per i pettegolezzi che riguardano me non c’è niente di male, e di questo ne sono sicura.
E, per la cronaca, per chi capisce solo quello che vuole capire, questo chiarimento è per me, per chi ha dimostrato di non aver capito un cazzo nei commenti, per chi continua a fare il bollettino degli eventi e per molte altre persone, ma di certo non è per i diretti interessati. Come non lo era il post precedente. Pensavo fosse ovvio e invece era un calesse.

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