amici

Ieri il mio personale « ma non eri il mio migliore amico? » (scusa psiche per la citazione :D) era nel nostro locale.
Io ieri non sono uscita, ma mi ha raccontato Tia. Ora, io capisco che sei super impegnato, che è un momento della tua vita in cui non ci sei (tutto per scelte tue a mio parere sbagliate, ma vabeh, ognuno gestisce la propria vita a modo suo) ma se vai nel locale che noi frequentiamo di più, dico, almeno un messaggio, lo potresti mandare? « Noi andiamo qui stasera, vi unite? » se non per amicizia, perlomeno perchè siamo sempre usciti tutti insieme.
Poi stasera pensavo a quando rinizierà a chiamarmi. Oh, lo so che lo rifarà, appena si mollerà con la tipa. E pensavo a quale sarebbe stata la mia reazione.
E la mia testa ha detto che non avrei reagito, semplicemente. Come sempre, d’altronde. E non mi sento nemmeno da schifo, non è zerbinismo. Solo, ho smesso di aspettarmi dagli altri quello che io invece considero importante. Come l’esserci se è un momento no, o il non scomparire dalla circolazione se le cose ci vanno bene e non si ha bisogno.
E mi sono sentita subito bene.

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