camminando

C’è solo una gran voglia di piangere.
Riaggiungo un contatto alla lista per cancellarlo due secondi dopo pensando che non importa se scrive e pensa cose non vere su me e la mia vita. Non importa perchè a lui non importa. A lui fa solo comodo e allora io, in questa storia, in tutto questo, non c’entro più niente e devo solo riuscire a ingoiare il fatto che sono stata chiusa fuori.
Dopo una giornata in cui gli unici tre contatti, grazie a dio non verbali, sono iniziati, proseguiti e terminati tutti e tre con una lite, se non apparente, almeno interiore.
Sono appena arrivata da un aperitivo. Con luke.
Sto male. Male davvero, male come quando senti che è tutto sbagliato. E c’è poco da parlare, analizzare, capire che è il periodo, che è l’anno, sapere e capire tutto questo. Io mi sento spezzata in mille frammenti e fanno tutti maledettamente male, maledettamente male.
E questo post l’ho scritto in due riprese, a distanza un ora l’una dall’altra, perchè sono dovuta uscire a camminare, camminare per la mia città, e piangere in pace, camminando, camminare e piangere per un’ora.

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