un’idiota: io

Riguardando le vecchie email mi rendo conto che sono un’idiota.
Inizio a collaborare con una persona che mi parla di un progetto
importante ma molto fastidioso e che mi chiede per cortesia di finirlo,
che intanto ci saranno molte collaborazioni. Faccio un lavoro iniziale
per una cifra piuttosto ridicola perchè in quel caso lì tanto di più
non si poteva. "Ma cene saranno molte altre!" vengo in continuazione
rassicurata senza chiederlo ("secondo me tenere questo cliente, è un
buon affare, soprattutto perché ha tanti contatti internazionali di
gente piena di soldi che potrebbe volere un nuovo sito"). Lui
intermedia: tratta con il cliente, e io eseguo. Il cliente paga lui,
lui paga me. Eppure io aspetto i soldi per un mese perchè il cliente
tarda a pagarlo e inizio a chiedermi che razza di idee di
collaborazione abbia. Faccio preventivi: 1, 2 anche 3 credo. E intanto
lavori non arrivano. Preventivi sì, e si sa che non costano nè danno
nulla, ma lavori no. Arriva però questo lavoro, questo fantomatico
tallone d’achille.
Mi sorbisco specifiche illeggibili e assolutamente incomplete. Mi trovo a trattare con uno che pretende che io sappia che Ferienwohnung vuol
dire appartamento di vacanza e che risponde anche con tutta la schifosa
spocchia possibile quando chiedo spiegazioni in proposito. Mi trovo a
ricevere specifiche il giorno di Natale. Quando mi viene detto che ho
ritardato nelle consegne e rispondo che arrivavano ogni volta nuove
specifiche, mi viene detto che ho sbagliato io a non chiedere dettagli.
Vorrei ricordare che il rapporto è cliente – intermediario – io e che
gli ordini inziali erano "di non rispondere direttamente a lui (il
cliente)". Eh, ma dovevo chiedere meglio al Santo Padre.
Sì certo,
ho ritardato le consegne. Lavorare in tedesco, su un sito progettato
con il culo, con il fiato sul collo di due persone, farmi un viaggio di
4 ore (4 andata, 4 ritorno) non rimborsato (se non forse dopo,
e ora so che non lo sarà mai) più un intero pomeriggio sprecato certo
non mettono nello stato d’animo di finire in fretta una cosa. Ci metto
il mio tempo, assieme a vari problemi personali, ritardo, consegno,
passano ogni volta, da ogni consegna, uno/due mesi (tempo di
dimenticare ogni cosa del suddetto programma e dover ricominciare
quindi poi da capo) e arrivano le nuove specifiche. Che si
contraddicono anche. Sempre illeggibili.
Altro viaggio non rimborsato, altra giornata sprecata. Un po’ meno visto che sta volta il cliente si presenta all’incontro.
Alla fine si consegna. Il cliente si fa ancora i cazzi suoi ma io
quello che dovevo fare per i 1.000 euro concordati inizialmente, più
ben altro, l’ho fatto e finito. Non è colpa mia se nessuno aveva
valutato un tasto "cancella" per un contratto. Altrimenti se dovevo
progettare anche il funzionamento logico del sistema altro che 1.000
euro. Che poi non è nemmeno vero, ma le cose si dicono subito.
A febbraio ultima consegna.
Da febbraio inizia il tiraemolla "Il cliente non vuole firmare il
contratto, causa tuoi ritardi (?!?! causa incompetenza generale nella
gestione del progetto, a me sembra). Quindi niente soldi finchè non
firma."
"Prossima settimana firmiamo" e silenzio per settimane. "Ma
non dovevate firmare?" "Eh è saltato tutto e poi te hai consegnato in
ritardo bla bla bla". Per mesi. A maggio, la luce. Hanno firmato.
Eppure io non vengo pagata finchè lui non riceve i soldi.

Allora, sono io scema o non si fa così? Accetto ancora il non pagare perchè il cliente potrebbe rifiutare per un presunta causa
mia (e causa del collaboratore prima di me che ha ritardato per anni e
poi è scomparso, ma è colpa mia, ovvio). Ma adesso il contratto è
firmato. Non me ne frega un cazzo se lui ti paga tra 30 giorni. O tra 2
giorni. TU devi pagare ME. E’ facile, sono 4 parole. Lui non c’entra un cazzo di niente, c’entra come un buco del culo su un gomito.

Sono io scema, si vede.

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