notte
Due e mezza di sera.
Di notte. Dovrei andare a dormire.
Dopo la solita serata al sek, con le nostre birre e il giro di southern finale.
Con la solita (?!?) neve fuori dal locale. Invece penso a domani, domani che sarà un mese.
E poi penso che domattina andrò in via tripoli, polizia municipale, a ritirare una certa notifica.
E chiamerò mio padre chiedendogli se ha voglia davvero di venire in stazione alle 23:30, esclusivamente al servizio della mia felicità personale.
E deciderò con sara se andare a Biandrate a fare shopping in un centro di spacci, che è quello che vorrei ora. Ne ho bisogno. Non devo pensare a tante, tantissime cose, ora.
Ultimamente raccontare e riraccontare la solita storia, i soliti motivi, a chi è ansioso e affamato di spiegazioni, mi distrugge. Ogni volta vorrei salire in casa e piangere, finalmente, sfogarmi. Ma arrivo a casa e trovo solo lenzuola fredde e immobili ad accogliere lacrime che dopo qualche secondo sembrano solo inutili e deboli.
Vado a dormire.
3 commenti
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non ti devi sentire in obbligo di scrivere….fallo solo se ti fa stare bene!!altrimenti stattene un po’tra le tue cose e fregatene di questo appoggio virtuale!!
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di questo passo ti troveremo a vendere fiammiferi sul marciapiede della stazione nella notte di Natale.
Lascia perdere le tristezze e ripensa a quando cammini a 2 metri da terra e niente e NESSUNO può cambiare la tua estasi
Raccontaci, dai, che succede, noi siamo qui apposta, per ascoltarti….