dell’odio

Non avrei dovuto aprire PostSecret questa settimana, ma l’ho fatto. Perché sono così, sono stupida. Perché quando ho l’opportunità di farmi del male totalmente gratuito, come potrei resistere? E allora niente. E’ che c’è troppo odio, dentro. Lo tengo a bada, lo tengo chiuso, ci ho messo sopra veramente di tutto, l’ho seppellito sotto centinaia di cose e farlo riaffiorare mi ricorda solo che è troppo. E’ sbagliato. Ho mille evidenziazioni sul Kindle che parlando semplicemente di perdono, in tutte le sue forme, e sono tutte forme giuste. Ma io non ce la faccio, non ci riesco e mi sento meschina e imperfetta a non riuscire a perdonare, a dimenticare, ad amare ugualmente. Provo odio, e disgusto, in una quantità abnorme, sbagliata, completamente fuori controllo per poter vivere una vita corretta e serena. Lo so, e non posso farci assolutamente nulla perché ogni volta che ci penso, tutta la razionalità viene completamente annebbiata da questo sentimento che è completamente nero.

4 commenti

  • chiara ha detto:

    Credo che il perdono non sia una cosa che possiamo “imporci”
    non credo possibile pensare di alzarsi la mattina e dirsi “sai che c’è oggi? ti perdono”
    il perdono arriva da dentro, “geograficamente” credo che si trovi al di sotto dell’odio, ed è forte e potente, perchè per uscire allo scoperto deve farsi strada tra tutto quello che hai messo sopra al tuo odio, per tentare di soffocarne dolore, rabbia e frustrazione.
    la risalita è talmente inerpicata che spesso le nostre forze sono insufficienti, o forse l’ostacolo è davvero troppo alto per essere valicato.
    c’è gente che perdona le cose più atroci….buon per loro.
    se arrivo ad odiarti, non ti perdono.
    vorrei farlo? non lo so.
    vorrei non dover aver motivi per dover perdonare.
    e il perdono non formatta cervello e cuore.
    forse, e ripeto, forse, annulla il peso dell’odio…ma cosa lascia al suo posto? un’anima leggera? non lo so.
    è vero, provare l’odio è meschino…. ma aggiungo, almeno quanto portare qualcuno ad odiarti.
    non ti senti spaccata in due dentro? io si, da una parte c’è l’odio, dall’altra tutto l’amore che sono in grado di dare e ricevere. per me la sfida non è mai stata poter perdonare e annullare quella parte, ma tenere viva e alimentata la parte buona che c’è in me…. e che c’è in te. per fortuna non si nutrono l’una dell’altra….

  • anija ha detto:

    Non avere motivi da dover perdonare… sì, sarebbe la perfezione.
    E’ che il perdono dovrebbe essere spontaneo, ed è questa mancanza di spontaneità a farmi sentire meschina. Riguardo allè due parti di amore e odio, ho l’impressione che nel mio caso dipendano fortemente una dall’altra, purtroppo.

  • isaluna ha detto:

    E te, ti perdoni? Credo che il punto sia un po’ questo: che il perdono parte da lì.

  • anija ha detto:

    Alle volte credo d’essermi perdonata fin troppe cose. E non mi perdono neppure questo. Ma forse allora no, non ho mai perdonato nulla. Ma credo sia la parte più difficile, fare a se stessi quello che si vorrebbe per gli altri, no?

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