delle donne che volevano tutto

Io sono una persona pigra per natura, questo lo so e mi sta bene così. Con gli anni sono migliorata, ma un pigro resta sempre pigro. Quindi forse faccio male a generalizzare, forse sono solo io che faccio fatica… anche se volte a qualcuna capita di abbassare la guardia e intravedo la mia stessa situazione.
Io so solo che ogni giorno che passa, sono più stanca e più sconfortata. Mi sembra di essere l’unica al mondo a riuscire a fare così faticosamente la metà di quello che tutte le altre donne riescono a gestire senza scomporsi. Mi sento un fallimento, da mattino a sera.

Abbiamo un problema, un problema grandissimo, di cui non ci rendiamo conto pienamente. Ci penso da tanto, da anni, e ci penso di più da quando s’è scoperto che una certa blogger, superdonna tipo mamma, tattoo, diy, tutto insieme insomma, era in realtà un fake.
Siamo cresciute in case immacolate, la maggior parte di noi, perché le nostre mamme erano a casa tutto il giorno. Voi sapete quante sono, 24 ore? Quanto sono lunghe, passate tutte in casa? E’ difficile da immaginare, perché a noi non succede. Queste case immacolate ospitavano un padre altrettanto immacolato, in quanto a faccende. Mio padre non ha mai lavato un piatto da quando sono nata – per quanto racconti di aver vissuto giovane da solo, ma a volte penso che semplicemente non li lavasse nemmeno allora. Anche quando è da solo, in baita, ad esempio, riempie una vaschetta e li lascia lì fino all’arrivo di mia madre – magari l’anno successivo. Essendo la moglie a casa tutto il giorno, ci mancherebbe che il marito che mantiene la famiglia deve arrivare a casa la sera e fare pure qualcosa.
Siamo anche cresciute in una società che ci ha tartassato, da quando abbiamo capacità cognitive, sull’importanza dell’aspetto esteriore: sopracciglia perfette, smalto fresco ogni giorno abbinato all’abito, ceretta, massaggi, estetista, spa, creme tre volte al giorno, sedute di trucco da ore.
La nostra vita ha mosso i suoi passi sulla base di un’eredità post-femminista solida: devi lavorare, perché sei tu che controlli la tua vita. Devi essere una donna forte, devi mettere su le tue mensole da sola, devi saper smontare e rimontare un sifone del lavandino perché chiamare un idraulico maschio per fare un lavoro così semplice è degradante, devi guidare, devi uscire a divertirti ogni sera come se fossi lo scapolo del paese, devi intrattenere flirt complessi e relazioni in cui fai una parte più che attiva.

Ma non possiamo avere tutto questo insieme. Siamo una generazione in cui ogni modello che prima esisteva a sè stante – la casalinga devota, la divetta, la donna autosufficiente – e solamente a sè stante. E ognuno di questi modelli richiede le sue 24h. Noi avremmo bisogno di 72h al giorno, signore mie, ma non le abbiamo.

Se un giorno o due o tre non possiamo pulire la casa, se non ce la facciamo a passare dall’estetista tra l’uscita dal lavoro e il supermercato, se dopo aver fatto due ore di pendolare per il lavoro che ci mantiene non abbiamo voglia di andare in discoteca, se siamo stanche, se non possiamo essere Bree o Susan o o la donna Vanity Fair, o tutti gli altri modelli ideali che ci circondano da mattino a sera, non siamo un fallimento. Siamo normali. Nessuno, nessuno può essere tutte queste cose insieme e avere ancora i capelli in piega.

E se mi sbaglio, se tutte queste wonder woman esistono davvero, beh, preferisco non saperlo. Preferisco continuare a cercare di credere che sia così.

12 commenti

  • Sylia ha detto:

    ..io molto semplicemente non seguo alcun modello, dato che fare l’opposto, sarebbe deleterio e sicuramente non sarebbe “vita”, bensì.. un lavoro costante, che ti piano-piano porta all’apatia e/o alla “schizofrenia del solo apparire, ed essere, per gli altri”

    Già la questione post-parto, io non la sopporto, cioè l’attuale “moda” [..forse obbligo], di sfornare il pargoletto e tornare al lavoro quasi il giorno successivo, più in forma di prima ovviamente e con solo l’indipendenza in testa,.. ma dov’è finito il nostro diritto di essere solo madri? o SOLO qualsiasi cosa vogliamo essere?!
    Io non sono madre e non ci sono neppure vicina, però guardandomi in giro ho notato che la direzione è sempre più questa.. e se non la segui, allora sei una sfaticata e sì, una fallita, idem nell’essere una casalinga, o semplicemente una donna normale, senza il bisogno di essere perfetta a ogni costo.

    P.S: nel post a quale blogger ti riferivi?

  • efraim ha detto:

    Non esistono, tranquilla, al punto che non esisterebbero nemmeno se potessero esistere. E meno male. Così potete scegliere di essere la donna giusta per voi e magari anche per tutti e per davvero.
    Non so perché, venite su più ubbidienti, più a modo e più alla moda, voi femmine,

    (Non so, per questo, se la si possa raggiungere; ma di certo non ci sarà parità fra i sessi finché le donne di talento ma prive di mezzi non avranno le stesse possibilità di trovarsi dei compagni “domestici” che hanno i maschi di belle speranze… non bastano neanche le quote rosa nei consigli di amministrazione, anche se servono eccome proprio per permetterlo)

  • Valentina ha detto:

    la vera emancipazione adesso è fare la casalinga per scelta e vocazione, altroché!
    comunque parole sante, quelle donne non esistono.
    anche io vorrei essere tanto essere donna di casa che cucina con passione, maga del DIY, bomba sexy, palestrata e con i capelli sempre in piega. diciamo che una volta al mese riesco ad essere una sola di queste cose (forse, visto che in palestra non riesco più ad andare maledizione) ma appunto, tutto questo e tutto insieme, ahimé, non è umano. prendiamola con filosofia.

  • vanusia ha detto:

    il solo pensiero di fare tutte quelle cose insieme, m’ha devastato

  • silvia ha detto:

    il problema è quando noi stesse ci aspettiamo di esser 6 donne messe assieme (casalinga, manager, asso del materasso, sportiva…) o peggio quando la persona che ci sta accanto s’aspetta che tu lavi, stiri, lavori e la sera l’aspetti in reggicalze sulla porta…

  • Silvia ha detto:

    Oh, quanto spesso penso le stesse cose. No, di donne così non ne esistono. Per fortuna anche i ragazzi (uomini? mah, chissà!) della nostre generazione se ne stanno accorgendo – il mio lo sto educando ad aiutarmi il più possibile (ovvero prima che mi parta il “Guarda, faccio io che se no domani siamo ancora qui”).
    Sabato ho trovato addirittura il tempo per andare dall’estetista. Sono cose, altro che Silk Epil al volo prima di uscire con il treno che parte in 10 minuti.

  • Di ha detto:

    Ad essere 10 donne messe insieme e a fare il lavoro di 10 donne messe insieme, guarda, non ci credo nemmeno se lo vedo. E io sono come san tommaso. Se qualcuna ci riesce, bhe vorrei vederla in azione da mattina finchè non se ne va a dormire. Io (ma penso tante altre) ho bisogno dei miei tempi e soprattutto dei miei modi. E dico sempre che dove arrivo tronco… semmai riprendo il giorno dopo. Poi, se gli altri hanno da ridire… eh, bhe e chissenefrega. Non ho da rendere conto a nessuno.

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