delle serate di primavera

E poi ci sono queste serate, sul balcone nel sole che tramonta, io sulla sedia con le gambe allungate sul tavolo, lui sulla panchina con i gatti che gli gironzolano intorno. Gli occhi che bruciano e la voce che si spezza, insieme a tante altre cose.  Le lacrime che si asciugano con l’aria fredda della sera, alzarsi e andare a cucinare. Smettere di parlare di futuro e iniziare a parlare di cibo e piatti da lavare. Ricerca di contatto fisico per allontanare il varco creato in qualche manciata di parole. Nuove coperte sotto cui dormire abbracciati. Non c’è una parola per questa sequenza di sensazioni, ed è giusto così.

2 commenti

  • efraim ha detto:

    primavera secondavera terzavera… moltevere

    Tu racconterai pure i fatti tuoi sul blog, ma nel pulsare che il tuo sguardo trasmette al ritmo dei tuoi periodi, nel come essi eternano istanti, c’è un riverbero che suona il ritmo di tutti in quanto ciascuno.

    Se stavi ancora su iobloggo, ti mettevo questo come testimonial…

  • Di ha detto:

    Sei carinissima. Ahem, a differenza di efraim io sono più stringata e meno poetica. Ma sei carinissima davvero.

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