dei pensieri notturni
Ho scritto un post in treno, come non facevo da tempo. E come ho sempre fatto, probabilmente lo butterò via, che tanto volevo solo scriverlo e vedere a chiare lettere blu su bianco se rimaneva tutto logico come quando lo penso. E sì, resta logico, anche più logico. Riesco perfino a parlarne senza incepparmi, il che significa che ho il concetto ben chiaro in testa. Eppure non capisco perché non riesca, davvero, a chiarirlo all’unica persona cui dovrebbe interessare. Così come so che probabilmente, quello che è successo venerdì e la conseguente spiegazione e le conseguenti scuse saranno da lui intimamente considerate scuse obbligate, non sentite, e la cosa verrà fuori alla prima discussione futura, facendo probabilmente più danni che non averle fatte per niente, quelle scuse. E adesso è tutto così sospeso e senza direzione che mi sento un po’ persa, con tutte queste strade sbarrate davanti.
3 commenti
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efraim ammiro l’incredibile fiducia che hai nell’intelligenza e nel metterla a disposizione degli altri del prossimo.
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oh, non sono così ottimista: mi sembra solo il modo più intelligente di comportarsi e il più sicuro per stare in pace con se stessi…
Fare di quel post una lettera indirizzata al destinatario magari con una premessa tipo questa spiegata solo un po’ meglio per quello che è (una domanda, non una recriminazione, un bisogno, non una contrapposizione)?