del cosa fare

In questi giorni sto facendo cose, nel caso non si fosse notato dall’incredibile e prolungata assenza (sei giorni son sei giorni, eh!). Sono andata a Lugano a prendere lo zuiko 9mm ad esempio, cui seguiranno foto ma non ora, ché sto facendo anche altre cose, in questi giorni. (contributo audio a questa nius: anija a una collega: « guarda, piace? è il 9mm » altro collega: « ah un fisheye » anija precisa: « er.. no, grandangolare » collega: « sotto gli 11mm sono tutti fisheye » cervello di anija « vabeh, il fotografo è lui »). E poi sto cucinando molto; in una settimana ho fatto una sequenza di piatti – alcuni particolarmente riusciti ed alcuni particolarmente falliti – che se confrontati con i due mesi a latte e biscotti assumono contorni quasi paranormali, ma ho già finito, da stasera. Sto lavorando sui soliti siti, su un esterno e su iobloggo. Da stasera starò anche pulendo casa. Sto seguendo le solite svendite di cose, sempre sbavando ampiamente su tutto quello che vorrei comprare. In questa settimana ho visto film, tanti film, accoccolata sul divano ad assaporare il momento più bello di giornate che passavano troppo veloci. Ho giocato alla wii con i primi giochi scaricati comprati. Ho aperto nove ovetti di Hello Kitty e le ho allineate sui portaspezie. E oggi ho da rimuginare. Sulle distanze che restano tali nonostante l’alta velocità, gli aerei, l’intelligenza artificiale e le arance meccaniche. Su come non sia in grado di accontentarmi delle cose belle quando ne provo di più belle.

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