dei pensieri che si fermano a metà

Ormai è da giovedì, o mercoledì, che convivo con queste fitte alla testa senza un momento di pace. Non che siano dolorose, più che altro fastidiose; è che si blocca tutto, per la durata della pulsazione, e per chi è abituato a intrecciare pensieri su lunghi tempi, come me, che mi incasino così su un po’ tutti i piani, non è il massimo. Ricomincio da capo ogni volta, faccio fatica a seguire le cose, mi spaventano le scale. Non riesco a prendere decisioni, ma sto pensando che forse dovrei lasciar perdere tutto per un po’ e prendere sul serio il suggerimento del medico; ho accumulato i miei soldini per fare una vacanza che con tutta probabilità non farò quando sarà tempo – perché le persone con cui si sta tentando di organizzare non sanno che vacanza vogliono, né dove, ma sanno bene che vacanza non vogliono e dove non vogliono andare. Perché non posso organizzarla con lui, vista com’è andato il primo tentativo di weekend. Ma anche se mi dessero dieci giorni di ferie, saprei dove andare ma non saprei a far cosa; stare sul bordo di una piscina da sola per dieci giorni non mi risolleverebbe l’umore, né mi rilasserebbe, e al ritorno troverei ancora tutto esattamente come l’ho lasciato, e non sarebbe cambiato nulla. Poi leggo blog altrui e mi chiedo che diritto ho, io, di sentirmi così.

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