della ragione e dei non ragionamenti

Ho letto varie citazioni da queste due newsletter, Saggezza Buddista e Parole del Buddha, ed erano tutte molto belle, poi lei, che ha un carattere così perfetto, se le fa mandare tutti i giorni, quindi mi ci sono iscritta anche io. Peccato che, superato l’astio per la grafica inguardabile, anche riuscendo a leggerle, siamo arrivati al punto che, passato nemmeno un mese, appena arrivano finiscono nel cestino. Non ho nemmeno voglia di disiscrivermi. Il problema è che io ci provo, a seguire determinati consigli, buddisti o meno – anche se forse somigliano di più ai buoni consigli che sa darsi Alice. Però poi mi scatta questo interruttore, nello stomaco, e non posso farci più nulla. A me il fatto che una persona sappia rispondere a una contraddizione solo con « vuoi sempre aver ragione » – e in effetti, lo fa anche quando la contraddizione nemmeno c’è – mi fa venir voglia di prendere il primo oggetto a portata di mano e sbriciolarlo in miliardi di piccoli atomi. Non riesco davvero a comprendere cosa ci sia di male ad avere una propria opinione. Se io dico « quando io conoscevo tale persona era in tale modo, poi magari dopo è cambiata » non è umanamante pensabile rispondermi che non è vero, perché c’è un chiarissimo io in quella frase. Se dico « l’iphone in italia non è ancora uscito » è perché sono convinta di quello che dico e non è umanamente pensabile che io possa dare ragione a chi dice il contrario, così, senza prove, solo perché lo dice lui. Se dico che obiettivo si scrive con una b e mi si risponde che si scrive anche con due b e io dico « no » è perché ne sono convinta e non è che solo per questo allora sono una « che non si mette mai in discussione ».
Quando due persone non concordano su una cosa vuol dire che ci sono due opinioni diverse. Vuol dire che entrambe pensano di aver ragione ed entrambe espongono all’altro l’opinione. Quando uno dei due parte per la tangente con un « vuoi aver ragione a tutti i costi » forse ha perso di vista metà della questione, perché se non fosse così anche per lui, non se ne starebbe parlando. Ma qui sono troppo matematica, come ragionamento (c’è il numero 2 nella frase in effetti) e anche questo è un male.
Ci sono casi in cui si può dire che le persone vogliono aver sempre ragione. Mio padre ne è un caso umano, ad esempio; di qualunque argomento si tratti, come ad esempio parlare di computer a chi ne ha a che fare di mestiere, lui comunque spara a 0 qualcosa di diverso da ciò che dico io, senza nemmeno sapere di cosa parla, proprio solo per aver ragione. Quello, è il male. Il resto è semplicemente non essere dei pupazzi.

9 commenti

  • chloe ha detto:

    hihihih…i post di questo tipo impegnano tutti i miei neuroni cerebrali per essere compresi…ma alla fine, l’esempio di tuo papà, rende subito l’idea  …bacini…a presto, speriamo!!!

  • opopomoz ha detto:

    L’esempio del padre e’ calzante: il mio fa uguale, su qualunque cosa, anche questioni morali che per definizione accolgono pareri ed opinioni contrastanti; a me si dice che se non prendo la ragione non sono contenta o, anche, "mi devi sempre venir contro", senza considerare che avere la propria idea e difenderla e’ quanto meno un piccolo dovere personale, come venirti a dire che e’ verissima la storia secondo cui obiettivo puo’ essere scritto sia con una che con due b. E non insistere con la storia che hai sempre ragione tu!

  • abigaille ha detto:

    anche il mio lo è. lui è onnisciente. sa tutto tuttissimo e lo sa solo lui (e non è vero…)

    per quanto riguarda il :uoi sempre aver ragione cito il mio saggio cugino
    <<no, è che io ho sempre ragione, è differente>>

    è una frase che può dare grandi soddisfazioni!

  • rattodisabina ha detto:

    Io spesso dico "ottica" invece di ob(b)iettivo

  • diegom ha detto:

    è forse è lì la ragione di tutto: crescere con qualcuno che ti cerca sempre di contraddire, ti fa venir su con la tendenza ad essere <supportiva> in quel che dici. Io sono esattamente come te. E chi non lo capisce e si rifugia dietro al vuoi sempre avere ragione scambia le opinioni per imposizioni. Io talvolta dico: "a me piace avere ragione, perchè a te no? comunque non è di questo he si parlava….". buone cose!

  • samuele ha detto:

    e sti cazzi?
    quando una persona è ottusa non stare a perdere tempo a cercare di farla ragionare.. sti cazzi punto e basta…

  • anija ha detto:

    Questo è il buon consiglio che mi do sempre. Mai funzionato (e sì che ho a che fare con imbecilli dal mattino alla sera visto il lavoro).

  • samuele ha detto:

    eh eh, sai prima stavo attento a quello che la gente pensava di me, tutte el azioni che facevo, il modo di fare etc era impostato in modo tale da piacere agli altri… davo al giudizio delle altre persone un peso specifico notevole. Crescendo però ho scoperto che l’unica persona di cui devo preoccuparmi che le mie azioni piacciano sono IO, e basta. E ti dirò una cosa.. da quando l’ho capito si vive mooooolto meglio che prima.

  • efraim ha detto:

    So che c’entra poco con quel di cui parli, ma spero tangenzialmente possa servire: ci sono ambiti diversi: in ambito intersoggettivo, finché si ragiona, è sacrosanto cercare di aver sempre ragione, possibilmente insieme…

    Soggettivamente, invece, non ha senso: se non s’è d’accordo su qualche gusto, pretender d’aver ragione non ha senso.

    Questo, oltre a un’interpretazione demenziale di relativismo e democrazia, genera enormi problemi… Poi vorrei scrivere e chiedere molte cose, ma non ne ho tempo e così ti risparmio letture e risposte onerose…

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