della stabilità emotiva

Insomma, ieri non è stata una gran serata – fatta esclusione per il ragù e i gnocchi che ho fatto. Diciamo che non è stata una serata che mi ha tirato su l’umore generale. E stamattina ho chiamato per queste seconde analisi e mi han detto di chiamare alle 12:30. Alle 12:30 m’han detto chiama alle 13:30. Alle 13:30 m’han detto « eh non ci sono » e posso sapere quando ci saranno? Giusto perché è il mio sangue e ho pagato 70€ di ticket più un’infinità di euro in tasse sanitarie in tutta la vita, no, così. Mi danno il numero del laboratorio e guarda caso, un problema tecnico – mi annuncia la voce preregistrata – non permette loro di rispondere. Forse posso chiamare più tardi? Allora alle tre e mezza esco e vengo a casa, vado dal medico da cui avevo appuntamento e non c’è e un cazzo di foglietto annuncia che ha spostato l’orario di visita al mattino. Una telefonata è chiedere troppo, per evitare un pomeriggio di ferie? Telefono con l’adrenalina che sgocciola dalle orecchie pronta a scattare e no, nemmeno ci si può arrabbiare, con la mia dottoressa, che si scusa, si spiega, le spiace e via di seguito. E adesso mi trovo ancora incazzata senza possibilità di sfogarmi. E stasera vorrei solo stare bene e invece sarò alla real magione a farmi sfracellare i coglioni con quel nuovo computer di mio padre (per favore qualcuno mi faccia questo regalo :'() e ad annoiarmi, perché non ho voglia di vedere gente estranea. Ottimo cambio d’umore, mi stringo la mano da sola.

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