dell’ufficio e dei suoi strani abitanti

Alla cena aziendale ci è stata regalata questa. Durante la cena aziendale ho fatto una cosa che avrei preferito non fare, ma pare non abbia avuto conseguenze; meglio, credo; anche se forse alla fine speravo che, per quanto poco esplicita, venisse fraintesa, cioè intesa per quel che era davvero. Dopo la cena aziendale ho avuto scambi di strani sms seguiti da spiegazioni da divano con un certo collega. Il giorno di lavoro dopo la cena aziendale mi sono basita ed innervosita per certe teste che, secondo me, girano ad ingranaggi davvero troppo diversi dai miei; io non smetterò mai di stupirmi nel constatare quanto la stessa situazione possa essere vista in un modo e in tutt’altro da due persone, e come le persone si arroghino il diritto di considerare la loro visione come quella giusta. Adesso sono scocciata, pensierosa, con una gran voglia che quest’ufficio diventi un’enorme stanza vuota ed eccomi, di nuovo, a fare passi indietro.

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