giorni

Giorni che passano lavorando a un progetto tutto nuovo, meglio: tutto vecchio ma in nuova visione. Giorni in cui voglio solo staccare tutto e immergermi nelle mie pagine di codice, nelle nuove stupidate esaltanti che metto qua e là così tanto web2.0; giorni in cui voglio passare ore e ore a rifinire le stesse righe di lettere senza fare nient’altro eccetto respirare. Care, vecchie righe di codice, fidate, che fanno quello che devono senza sbagliare. Che non si credono niente più di quel che sono; che se devono fare 1+1, si limitano a quello; che non si fingono diverse, che non sono ipocrite, che non sono false, che non mi chiedo cosa fanno o cosa dicono nel momento in cui cambio pagina e non le vedo più.
E ancora mi trovo a cercare scuse per non uscire di casa e vedere qualcuno. E ancora non mi sta bene. Non mi fa stare bene.

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