ultimatum

Il mio stomaco ha interrotto ogni rapporto con il mio cervello che eluda dalle descrizioni « brevi ma intense scariche di dolore » e « diffuso senso di nausea in qualsiasi momento del giorno e della notte ». Ha poi annunciato, via raccomandata con ricevuta di ritorno, che nel caso io ingerissi qualcos’altro di alcolico nei prossimi due mesi potrebbe anche chiedere l’espatrio; ha anche aggiunto, con fare supponente, che ritiene stupido dopo mesi di astinenza da birra se non per una media alla settimana, di berne quattro in un colpo solo, accompagnate da un martini.
Sto pensando di rivolgermi ai sindacati per sapere se ha il diritto o no di lanciare tale ultimatum e di rivolgersi a me con questo tono; dopotutto, dovrei essere io a comandare. Nel frattempo, non posso far altro che cedere al suo subdolo ricatto. Maledetto bastardo.

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