memorie di una geisha

Scheda
Genere: Drammatico
Regia: Rob Marshall
Cast: Ziyi Zhang, Ken Watanabe, Kôji Yakusho, Michelle Yeoh, Kaori Momoi, Youki Kudoh, Li Gong, Kenneth Tsang
Durata: 140′
Data di uscita: 16 Dicembre 2005

Trama
Ambientato in un mondo esotico e misterioso, che ancora oggi detiene un fascino enorme, la storia ha inizio negli anni precedenti alla II Guerra Mondiale, in cui una bambina giapponese viene strappata a una famiglia senza mezzi, per lavorare come serva nella casa di una geisha. Nonostante le angherie di una sua accanita rivale, che quasi le spezza l’animo, la ragazza sboccia e diventa la leggendaria geisha Sayuri. Colma di bellezza e talento, Sayuri seduce gli uomini più potenti dei suoi giorni; tuttavia il suo cuore batte segretamente per l’unico uomo che non potrà mai avere.

Secondo me
Regia, fotografia, scenografia, costumi e attori e attrici non fanno una piega. Tuttavia anche se algrebricamente, sommando tutti i suoi componenti, si dovrebbe ottenere un voto pieno, sembra che manchi qualcosa. La storia indugia dove non dovrebbe e scorre troppo veloce dove dovrebbe invece soffermarsi a spiegare. Chi sono le geisha e cosa fanno viene appena accennato, viene valorizzato qualche gesto rituale (come servire il the, con l’accorgimento di lasciar intravedere il polso) ma senza entrare nel concetto veramente orientale di geisha. Il regista mostra un tatto scarissimo (e una scarsa passione per l’oriente non occidentalizzato) nel scegliere attrici cinesi per un film ambientato in giappone. La parte relativa alla guerra dura pressapoco 3 minuti, nei quali non si capisce nemmeno bene cosa stia succedendo, svilendo così la rivoluzione del modo di pensare circostante che porta alla scomparsa della figura della geisha. La fine è scontata e decisamente da romanzo rosa, piuttosto inverosimile per quella che dovrebbe essere una storia vera. Nonostante questo il film è superficialmente guardabile, quanto meno per assaporarne le immagini e le musiche meravigliose.

Note
Volevo far notare come questa volta l’italia, invece che massacrare il titolo (che è tradotto letteralmente da Memoirs of a Geisha), se la prenda con la locandina (italiana la prima, americana la seconda).

3/5

5 commenti

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