non breve riassunto

Weekend lungo, settimana corta. Oggi, domani e dopodomani, e poi di nuovo a casa. Possibilmente a dormire.
In questo momento sto occupando tutte le mie risorse a tentare di tenere gli occhi aperti e non lasciare che il torpore che mi parte dalla punta delle dita si dipani in tutto il resto del mio corpo, più che provato da questi giorni estenunanti. Dormire poco (quasi 5 ore questa notte, credo), girare molto tra pic-nic nel bosco, pranzo con parenti, castagnata a casa di parenti, visita al suo pub abituale dalle sue parti, uffici vari (collocamento, asl, poste, seab…), spendere (non molto, ma qualcosa, e son pur sempre soldi e in più mi sento ancora più in colpa per le spese divise e le birre offerte da lui che è uno studente).
Angy annota: quando pensavo che potevo fare tranquillamente a meno del sesso, causa carenza della minima voglia, non avevo fatto i conti con *lui* e l’averlo nella stessa casa; è talmente bello da sembrare incredibile e sono arrivata a sacrificare ore di preziosissimo sonno pur di rifarmi dei due mesi di astinenza. Con nessuno si è mai avvicinato anche solo minimamente a quello che provo con (per) lui.
E al pranzo dei parenti sono fioccati tanti « uh, ma che bellissima coppia che siete » e « ah, è proprio carino! » con ciliegina sulla torta: la nonnetta che mi stringe il braccio (orrore!) e mi dice di tenerlo da conto che « l’amore è una cosa meravigliosa » (Citazione cinematografica o momento di sentimentalismo dovuto ai vapori di vino che aleggiavano sopra al nostro tavolo? Qualunque cosa fosse, il sorriso come risposta ci azzecca sempre e costa poco, solo qualche futura ruga agli angoli della bocca; poco male, le manderò le fatture dei miei futuri lifting.)
Ho deciso che il prossimo anno, ad halloween, preparerò dei sacchettini con i resti della pulizia della cassetta igienica di ermione, da dare a questi ragazzini così decisamente antipatici che rompono i coglioni suonandoti in casa alle 10 di sera e dicendo « ci apre signora? » « uhm, perchè? » « così possiamo chiedere qualche scherzettooo » detto con la stessa voce cantilenante e terribilmente odiosa tipica dei doppiatori dei bambini dei film che danno il sabato sera, piccola peste e mamma ho perso l’aereo.
E intanto io e lui abbiamo festeggiato un anno, con tanto di regalo più che apprezzato per me, il mio splendido e ricercato vanille divine des tropiques. E con *lui* è tutto più che splendido, adesso, e tutto odora di nuovo, e io lo riscopro fantastico e rivedo quello che mi ha fatto innamorare di lui, ogni secondo. Vedo quanto è bello parlare ore e ore con lui, quanto adoro il suo essere snob quanto me, quanto adoro il suo sarcasmo, la sua ironia, la sua intelligenza, il suo essere brillante e il suo senso della moralità diverso da questo schifo di persone che mi circondano. E a suo confronto il mio ma non eri il mio migliore amico? che questa mattina mi contatta su msn con frasi tipo « tu che mi dici? non ti ho più sentito, anche perchè sono sparito! » mi fa ancora più rabbia, perchè mi vien voglia di rispondere che sto bene, adesso, che sto meglio grazie a me, che lo ringrazio molto di essere sparito proprio in uno dei momenti della mia vita in cui avevo espressamente (nel senso che l’ho detto chiaro e tondo) bisogno di qualcuno vicino, segnando a verbale che di questi momenti, nella mia vita, ne ho avuti un paio e che quindi i miei amici dovrebbero avere il compito decisamente facilitato, visto che non ho mai bisogno di loro, io, se non una volta ogni dieci anni. Che si fottano, tutti, perchè dopo questa volta, dopo questo periodo, angy chiude i battenti del « rifugio per anime in cerca di consolazione e con la stessa riconoscenza di un tricheco morto » e decide che è abbastanza impegnativo consolare me stessa tutta da sola per potermi impegnare a farlo con altra gente.
Ora vado a far finta di lavorare, tempo di trovare due stecchetti per tenere su le palpebre.

sono serviti 38 minuti per la stesura di questo post. è ovvio io non abbia la minima intenzione, quindi, di rileggerlo. mi riservo di assicurare che tutti gli errori non erano voluti.

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