e torno a casa…

E me ne torno a casa, con coda tra le gambe, orecchie abbassate e occhi lucidi.
E perfino in un blog protetto non riesco a palrare di questo masso che ho nello stomaco, nemmeno sul mio moleskine non posso farlo, tantomeno posso permettermi di pensarci.
Spero solo che finisca tutto presto, spero solo di tornare a stare un po’ bene, non ora, ma almeno da gennaio, nuovo anno, un contratto (si mormora) a tempo indeterminato con relativo benedetto e assolutamente necessario alla mia sopravvivenza stipendio.
Che quando gli amici mi guardano con pena a sentire quanto prendo, che sentirmi dire che sono la programmatrice di biella che ha lo stipendio più basso, che sentirmi dire dall’ex macellaio che con poche ore in più la settimana lui prende 300 euro in più al mese, ecco, insomma, non ne posso più. Che si che mi arrotondano lo stipendio ogni sei mesi, però contandoci in mezzo la tredicesima e la quattordicesima, quindi non è che arrotondino più di tanto.
Sapere che se il mio socio in questa piattaforma fosse una persona normale, quei 500 euro che stagnano lì sui conti di paypal e adsense, me li lascerebbe a me invece che al signor nessuno, considerando che sono la metà di quanto già incassato da lui, e considerando che a me servono davvero.
Sapere che sono una persona incapace di un minimo di organizzazione e che questo è davvero un periodo del cazzo e io solo ieri mi sono autoimposta quel centinaio di regole tassative da seguire per tirarmene fuori, in un modo o nell’altro.

12 commenti

  • SmilingSoul ha detto:

    "incapace di un minimo di organizzazione"?? no, è una cosa che non quadra con tutto il resto.. non ci credo.. su Anija, forza!

  • SmilingSoul ha detto:

    e poi, quando arriva il momento di felicità per te, con questi pesi sullo stomaco?? dai, io vorrei "leggerti" felice, come tu vorresti, senza dubbio, "scriverti" felice.. no??

  • anija ha detto:

    Sì ma non si tratta solo di stati d’animo, e lo so che per molti dei ragazzi della mia generazione, a quest’età, non c’è niente di materiale importante tanto quanto i propri pensieri, però in questo momento per me sì, si tratta di materialità. Non posso fare un software che mi aumenti lo stipendio nella ditta in cui sono o che faccia il lavaggio del cervello a chi si rifiuta di assumere donne. Non posso scrivere una bellissima e commovente lettera ad un avvocato dell’enel gas, non posso uccidere chi mi cita in tribunale per un incidente in cui ho il 100% di ragione, non posso generare soldi che mi servono a rimettermi al passo.

  • SmilingSoul ha detto:

    hai ragione, ho confuso questo tuo post con pensieri, cancellando tutto ciò che di materiale c’era.. forse perché [come dicevi tu a proposito dei giovani della tua generazione] ho messo davanti a tutto i tuoi pensieri, e quello che scrivi, a ..acha, e il "lasciar perdere" perché è "meglio così", e perché un po’ di serenità al tuo cuore farebbe bene.. ma è vero, questo non c’entra con questo post. sorry! 

  • akira ha detto:

    .
    passerà anche questo… passerà. perchè hai le spalle larghe e tuttosommato (e sai perchè scrivo tuttosommato! Y) ti meriti che passi.

  • anija ha detto:

    · SmilingSoul

    Il fatto è che la mia capacità di soffrire per qualcuno si è abbassata decisamente tanto, è stata in virata, negli ultimi anni. Quindi non è il ragazzo di turno (o il fantomatico grande amore del momento) che mi può buttare giù come mi sento ora. E mi ritengo fortunata che sia così.

  • psiche ha detto:

    Peccato però che i problemi d’amore si possano un minimo razionalizzare e accantonare, mentre quelli materiali no. Stanno lì, fissi…
    Ti sono vicina

  • isaluna ha detto:

    Avrei molto da dire e da piangere. Di soldi e di soci, di lavoro e di ingiustizie, di rabbia e di paura di un futuro nemmeno troppo prossimo. Di soluzioni che non riesco a trovare. Materialmente parlando, s’intende.
    Uffa. La coda tra le gambe però no. Non sarebbe da gatto. E nemmeno da volpe. Dai…

  • milo ha detto:

    stellina, ti capisco, non sai quanto. Anche qui a torino, anche per me che sono un bel po’ più grande di te, le prospettive non sono chiare e degli stipendi è meglio non parlare.
    Ma il valore che ti danno gli altri, nella busta paga, non ha niente a che fare con quello che tu vali veramente. Non ci si paga le bollette, ma non dimenticartelo mai.

  • anija ha detto:

    E’ bello vedere questa paginetta brulicare di emoticons che si abbracciano, e che sorridono.

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