fiducia
Malditesta. A parte i postumi di tre vodke (io ne volevo due, ma cazzo, il barista mi ha regalato la bottiglia perchè era quasi finita) e una birra. Stamattina alle 7 discussioni. Telefono che squilla. Martello pneumatico appena fuori casa. Gatti che grattano la porta. Un inferno. Mi sembrava di vedere, nel sonno, perfino qualche forcone qua e là per la camera
Messaggi spiacevoli. Di quelli che lasciano l’amaro in bocca. Stasera dobbiamo vederci, e io sono di un umore pessimo. Potevo non mandargli quel messaggio, potevo non chiedere spiegazioni. Potevo tenermi i dubbi e fare finta di niente. Potevo convincere me stessa che un post con un paio di parolacce scritto la notte in cui eravamo insieme e che al mattino, alla domanda "come hai dormito", veniva descritta come una notte normale, non importasse. Solo un paio di parolacce alle 4 del mattino. Scritte mentre io dormivo, ignara. E restavo ignara alla cosa, forse solo perchè non gli andava di parlarmene. Chiedergli spiegazioni, esternando l’angoscia che provo pensando che il suo cambiamento sia in realtà una veloce pulizia, dove si mette tutto sotto letti e tappeti. Se non avessi chiesto niente, non mi avrebbe mai rsposto "Devi stare più attenta, questo sms non era per me. Ma almeno ora so come mai non respiri bene, cosa ti fa vivere con l’angoscia.". Certo che era rivolto a te, stupido. Come si può fraintendere, e allo stesso tempo giungere a una conclusione così assurda? Ci dev’essere per forza uno strato sotto di sospetti. Se ci fosse stata fiducia, buona fede, mai avrebbe pensato che era per qualcun’altro. O in ogni caso avrebbe risposto "non capisco, spiegami". E la promessa di due domeniche fa? "Cercherò di darti fiducia davvero, questa volta". E il patto di parlarne se non era così, se non riusciva a darmela sta cazzo di fiducia? Parlarne prima di mandare tutto a puttane. Dov’è finito? Che peso ha avuto? Cosa è cambiato? Boh. Sono passati mesi. Mesi lunghissimi, tra l’altro. E non è cambiato nulla. Mi chiedo perchè continuo a sbatterci la testa.
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