soka gakkai

E così ieri sera sono stata al mio primo meeting della soka gakkai.
Che detto così sembra tanto professionale, in realtà è un incontro di
un po’ di persone (uhm, eravamo in … a casa di una di queste
persone a recitare daimoku (titolo) e gongyo
(recitazione di versi del sutra del loto). Dopodichè si discute e parla
per un po’. E’ durata circa un’ora, un’ora e mezza. Visto che io non ci
ero mai stata, la discussione della serata è stata un presentazione
di tutte le persone presenti e il loro racconto di come si sono
avvicinati alla filosofia buddhista. Ho finalmente fatto un po’ di
chiarezza nella mia testa riuscendo a delineare appieno la differenza
tra religione, filosofia e meditazione.
Mi era
capitato, mentre raccontavo a qualcuno queste nuove scoperte di cercare
di rispondere a "ma allora è meditazione?" oppure "ma è una religione?"
senza saper bene cosa dire. Pur sapendo bene cosa cerco: nè religione nè semplice meditazione, ma filosofia (solo che fino a ieri non sapevo chiamarla). Accompagnata da preghiera, di cui ho sento di avere davvero bisogno.

Stamattina, mentre aspettavo circa per mezz’ora un pullman fantasma,
pensavo a cosa scrivere della serata, e poi mi sono chiesta perchè
ieri, quando stavo per scrivere che sarei andata a questo incontro nel
resoconto giornaliero, ho rinunciato e ho usato il tasto del
sulle prime parole appena accennate. Il fatto è che avrei voluto
scriverne, qui, perchè ieri ci ho pensato spesso, a come sarebbe stato,
a come avrei reagito, come mi sarei sentita. Avrei voluto scriverne ma
mi sono bloccata, non l’ho fatto, perchè una parte di me aveva paura di
restare delusa. Come un palloncino ben gonfio che sotto il sole cocente
diventa solo una molliccia e inutile isoletta di plastica, avevo paura
di rimanere delusa e non avere poi il coraggio di scrivere la mia
delusione, perchè sarebbe stata una delusione doppia. Avrei deluso le
mie intime aspettative e nel frattempo avrei deluso anche le
aspettative esternate su questo diario. Meglio limitare i danni quindi:
non sono mai stata brava a condividere le delusioni, di solito le
chiudo dentro per non sentirle e dimenticarmene più in fretta.

Beh, non sono rimasta delusa, anzi, è come se dentro mi si fosse aperta
un’enorme porta che desidera, chiede, chiama di essere riempita di conoscenza.
Vorrei prendere queste persone, rapirle, e tenerle una settimana a
parlarmi di tutto ciò che sanno. Vorrei infilarmi un dischetto nella
testa e wam, in un attimo, sapere tutto quello che loro sanno. Immagino
lunghi pomeriggi al bar ad ascoltare, come ieri sera, persone che
parlano, raccontano, che senza saperlo, anche con una sola frase,
compilano uno schema che si va via via ingrandendo nella mia testa.
Finirò il mio libro, leggerò siti internet, cercherò libri in
biblioteca, cercherò persone con cui parlare. Non credo di essermi mai
appassionata così tanto nel conoscere qualcosa se non quando ho visto
il primo computer.

8 commenti

  • WhiteRose ha detto:

    mi sono da poco trasferita su iobloggo e ti faccio i complimenti
    perché è  diventato velocissimo! poi io uso firefox e tutto
    viaggia ancora meglio…

    da questo post mi pare che tu sia
    rimasta soddisfatta dalla nuova esperienza!!^^ non posso dirti di più
    perché del buddhismo non so nulla…

  • anija ha detto:

      sono felice che ti trovi bene.

    sì, ieri sera sono rimasta decisamente soddisfatta.

  • Aquila ha detto:

    E’ bello che tu cerchi qualcosa, forse la condizione del cercatore è la migliore che si possa augurare a un essere umano, perchè quando si cerca qualcosa, prima o poi la si trova, anche se magari non era quello che si pensava all’inizio. E’ un piacere leggerti.

  • anija ha detto:

     credo che vivere senza cercare, senza curiosità, non sia proprio vivere.

  • Selkis ha detto:

    mmm non me ne parlare… mio padre è buddista da 11 anni, se dai una spulciata al mio blog ceracndo "buddisti" ne vedi di belle…

    io non so, sarà che sono atea x mia scelta da quando ho 6 anni, ma sono tendenzialmente ostile verso TUTTE le religioni…

  • anija ha detto:

    mm ma in questo caso la soka gakkai non è religione, ma filosofia. Il
    buddismo come religione è un’altra cosa e in ogni caso i buddisti
    dovrebbero essere agnostici, cosa che per un ateo dovrebbe essere più
    facile da accettare

  • Stefano ha detto:

    La vita è una ricerca personale. Che poi certe religioni siano l’oppio dei popoli, pure questo è vero. Visto in quest’ottica il buddhismo è proprio l’opposto degli oppiacei perchè promuove lo sviluppo di quelle capacità individuali che l’ambiente (famiglia, società, lavoro, etc.) tende a negare. Se hai trovato una risposta alle tue esigenze, vai avanti senza esitare, sono felice per te!

  • Selkis ha detto:

    leggo solo adesso la tua risposta…

    non so con chi tu abbia parlato, ma la soka gakkai non è una filosofia, è semplicemente la corrente del buddismo di Nichiren Daishonin…

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