una canzone che …

Test difficile. Io ascolto di tutto, ma ascolto bene ben poco. Cercherò di non mettere solo canzoni di björk.

Una canzone che mi fa felice: Björk, Hyper-ballad.
Una canzone che mi fa triste: Otto Ohms, Oro nero.
Una canzone che mi fa piangere: Carmen Consoli, quello che sento.
Una canzone che mi fa ricordare un amico lontano: Tutte le canzoni da discoteca anni 97/98.
Una canzone che mi fa ricordare qualcuno speciale: Tiromancino, La descrizione di un attimo.
Una canzone che aiuta a consolarmi: R.E.M., Bad day.
Una canzone che mi piacerebbe ascoltare dal vivo: Elisa e Morgan, Cieli neri.
Una canzone che piace a tutti, ma a me non tanto: Qualasiasi di vasco rossi.
Una canzone che mi piacerebbe che fosse suonata nel mio matrimonio: Björk, Unravel.
Una canzone che mi piacerebbe che fosse suonata nel mio funerale: Björk, Pagan Poetry.
Una canzone che mi piace di più cantare: Nessuna.
Una canzone che mi piacerebbe averla scritta: Björk, Jòga.
Una canzone che parla della mia vita in questo momento: Edwig and the Angry Inch, Origin of love.

2 commenti

  • Diego ha detto:

    Una canzone che mi fa felice: hell’s ditch  dei Pogues

  • anonimo ha detto:

    Perdonatemi, vado un po’ fuori tema.

     

    Anija scrivo qua per ringraziarti, per la seconda volta. Credo sia giusto farlo nel tuo spazio perché è attraversato quotidianamente da persone che ti conoscono e da altre che invece non si portano dietro nessuna idea di te.

    Anija io e te non ci conosciamo e probabilmente non ricorderai nemmeno il primo grazie, ma non è assolutamente quello ciò che conta. Io tendo verso il silenzio e per questo scrissi piano senza troppa pressione sulle lettere.

    Il centro di gravità è nel fatto che non ci conosciamo e che nonostante ciò tu mi abbia aiutato. Aiutato forse è un parola troppo densa, ma ascoltato a dato una voce. Per carità si parla di cose tecniche, di blog, di template. In apparenza. Poi dietro ci sono una marea di altri significati, che però sono miei e tu non puoi neanche immaginare, perché un blog è una tela e una tela bianca (resa propria) può diventare un veicolo per molte concretizzazioni. Ma senza quel veloce ascolto e quella voce non ci sarebbero stati o non ci potrebbero essere. Non è che voglio sembrare esagerato, no, però spesso si danno per scontate molte cose e invece non è così. Si ha la brutta abitudine di non rendersi conto dei piccoli atti, dei gesti piccoli, delle parole veloci. E per me non esistono doveri, nemmeno se te li vestono addosso perché sei l’amministratrice di una piattaforma importante.

    Ho idea che ci sia una folta schiera di individui che ancora è convinta che la gentilezza e la disponibilità si misurino con delle gesta eroiche e non nella quotidianità. Grosso errore perché noi viviamo di frammenti giornalieri.

    Con questo chiudo e mi scuso con tutti per la digressione fuori campo.

     

    Ambè si dimenticavo il……. grazie

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