puoi salvare uno dei tuoi figli

faccio fatica a non avere una risposta cinica alle disgrazie mondiali. ascolto il telegiornale, ricevo news sul telefonino, mi tengo aggiornata ma difficlmente mi causano sentimenti quali pena, orrore, terrore, paura, tristezza.
non sono insensibile, ma desidero vivere per quanto sia possibile serenamente e per farlo credo sia meglio non accollarsi i probemi di un mondo che è una discarica. è meglio non pensare a dove viviamo, a cosa succede a qualche centinaio di chilometri da noi, a cosa succederà con l’effetto serra e l’inquinamento. io vivo adesso, mi importa sopravvivere.
ma stamattina ho letto questo e ho pianto.
non metterò immagine perchè le immagini che ci sono sono strazianti e avrei preferito non vederle.

7 commenti

  • Tweety ha detto:

    Ho letto l’articolo…non ci sono parole, la scelta di questa madre è stata davvero sofferta!Dovremmo solo riflettere e godere ogni attimo della nostra vita!

  • Britkillah ha detto:

    sai anche io in genere rimango cinica di fronte alle tragedie del mondo…non è cattiveria,ma proprio le sento lontane mille anni luce. Poi ogni tanto c’è qualcosa che per un motivo o un altro ti colpisce,ti fa stare male e non sai perchè,ma probabilmente è perchè il cinismo o comunque la lontananza da questi problemi che si avverte è solo una difesa,per non star male per ogni cosa,e per illuderci che non viviamo davvero in un mondo "così".

  • Steve ha detto:

    In effetti oggi ho la testa tra le gambe…
    L’articolo dovrebbe poterlo legere più gente.Non servirebbe a molto ma sarebbe pur sempre qualcosa!A parte che quelle merdacce di terroristi non hanno ragione (e secondo me nemmeno religione!)!!!

    Stamane: foto delle streghe Kamikazze e il sottotitolo di un giornale alla strage : “Per chi si impietosì di fronte alle donne kamikazze uccise nel teatro russo”……non aggiungo altro!Buon finesettimana!:-)

  • Mac ha detto:

    è tremendo… sono senza parole :-|

  • pinkbutterfly ha detto:

    …e a loro cosa resta? Quale innocenza, quali paure, quali semi di odio,
    destinati a germogliare chissa’ come e chissa’ quando? E ai padri, alle
    madri, alle nonne, ai fratelli? E cosa ai padri, alle madri, alle nonne, ai
    fratelli degli assassini? Degli assassini uccisi, che se mai fossero stati
    vittime, sono diventati carnefici per sempre? E a tutti quelli che erano
    lontani, e che hanno visto, che hanno guardato i loro padri, o i loro figli,
    e hanno provato paura, e poi sollievo, cosa resta? Cosa resta di questi
    giorni, di questi sogni, di queste paure fino a ieri inconfessabili, di una
    vendetta fino a ieri inconfessabile, della Ragione, delle ragioni, dei
    torti, dei crimini e delle giustificazioni, della tolleranza e della
    convivenza, della repressione e della sopravvivenza…. che cosa ci resta?
    Domani sara’ buio, ancora piu’ buio di oggi, e ogni nuovo orrore e’ la
    conferma che poteva succedere davvero, e che puo’ succedere ancora, e che
    puo’ succedere di peggio…. ”Che domani lasceremo ai nostri figli?” …ma
    in quale ‘oggi’ da incubo li stiamo crescendo?

  • steve ha detto:

    Io credo che più che avere paura ci debba essere una coscenza.Sicuramente familiare.Bisogna parlarne nelle famiglie.Bisogna spezzare la catena della vendetta.Solo così dopo alcuen generazioni riusciremo a debellare almeno il terrore.La fame e tutte le altre cose , non cui ultimo lo spreco dovranno essere gestite poi.

  • isaluna ha detto:

    Solo che arriva il giorno, il momento, in cui anche le corazze diventano un impedimento a vivere sereni. O la discarica ci lambisce. Allora ci si domanda se sopravvivere ci basta davvero, si comincia a domandarsi come sarebbe se la V di vivere fosse maiuscola.
    Non sempre, certo. Ma è probabile, se si ha un cuore, se si è capaci di piangere. E allora, boh. Forse ci si rimbocca le maniche, malgrado tutto.

Rispondi a isaluna Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.