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del venerdì pomeriggio

Questo è quel momento del venerdì in cui di solito scrivo una interessantissima lista delle cose super interessanti che farò nel weekend per due motivi che sono 1) non cadere a faccia in giù sulla scrivania addormentata – io, non la scrivania – 2) rendere meno infernale l’ultima devastante ora d’ufficio.
Però stamattina volevo postare, e mi sono tenuta questo post per tutto il giorno sapendo che sarebbe arrivato questo momento (prima o poi si impara, dopo 7 anni di blog…).
Da Natale avrò sentito 5 allarmi bufera di neve antartica. Mia madre ha consumato schede e schede della tim per chiedermi se nevicava che al telegiornale « dicono che a Milano nevica più degli ultimi 600 anni ». Guardo fuori e i casi sono due: o c’è il sole e i passeretti che cinguettano (anche se a casa mia veramente ci sono solo corvi enormi che gracchiano), o ci sono le stelle e la luna in un cielo limpidissimo. No, mamma, non nevica. Non so se prendano una provvigione ogni volta che predicono neve, o che sostengono che nevichi di fronte all’evidenza di una giornata perfetta, ma qualcosa sotto ci dev’essere.

Ora, dopo tutti questi cazzo di allarmi, ieri cosa? Cosa han detto? Niente? Hanno preannunciato l’apocalisse?
Allora cosa sono questi fiocchi di neve formato famiglia che cadono fuori dalla finestra da questa mattina ininterrottamente proprio il giorno in cui noi abbiamo organizzato tutta un’uscita con tanto di macchina, hammam, massaggio, cena tra amici?