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Pesto

Questo weekend era Pasqua e avevo un sacco di tempo da occupare perché jd lavorava, allora ho pensato che tanto per far qualcosa potevo  rimpinguare il freezer con qualcosa di pronto da usare. Così ho preparato pesto e sugo di noci, lui qualche giorno fa ha fatto il ragù – ovviamente seguendo la mia ricetta, e ora dovremmo essere a posto per il prossimo anno
Noi amiamo la cucina ligure, io soprattutto associo l’odore del basilico e dell’aglio schiacciati alla mia infanzia, quando mia zia lo preparava facendomi ridere parlando in un dialetto davvero incomprensibile. Fare il pesto è una cosa semplicissima, non c’è bisogno d’essere mai nemmeno stati a genova, ma apprezzarlo è più complesso. Ormai per pesto si intende quella poltiglia che vendono nei barattolini pronti, spesso secca o molto liquida, con tantissimo aglio. In realtà l’aglio a quanto ne so io è del tutto facoltativo – serviva un tempo per la conservazione, ma ora abbiamo la tecnologia quindi se non piace basta non metterlo. Io non lo metto mai quando faccio porzioni piccole, ma in questo caso uno spicchio dei 4 suggeriti l’ho aggiunto, per dargli giusto un’aroma non fastidiosa.
Con queste dosi io ho riempito 7 bicchierini da caffè, che dovrebbero corrispondere a una porzione per due.
Le dosi del pesto dipendono tanto dal momento in cui lo si fa. A seconda del basilico, o del tipo di formaggio, o di come lo si trita cambia tutto, quindi si deve andare a occhio. Dev’essere verde chiaro, ben amalgamato. Devono sentirsi, da crudo, distintamente il formaggio e il basilico, nessuno dei due sapori deve prevalere sull’altro. I pinoli… per la qualità dei pinoli che abbiamo qua, metterne un chilo in più o in meno non fa una gran differenza

INGREDIENTI

  • Basilico, 200gr.
    Ho comprato 300gr di basilico in mazzi al mercato (4€). Se comprate i pacchettini del supermercato vi svenate (2,50€ per 30gr di basilico con i gambi, tra l’altro).
  • Parmigiano, un piatto. (eh, non l’ho pesato)
    Si può aggiungere anche del pecorino sardo o romano (meglio).
  • Pinoli, due cucchiai.
  • Uno spicchio d’aglio.
  • Sale grosso.
  • Olio d’oliva.

PREPARAZIONE
Ora vi serve un mortaio, non ci sono scuse, davvero. All’ikea costa meno di 10€, non è il massimo ma fa il suo mestiere. Se tritate tutto a macchina le foglie di basilico non butteranno fuori l’aroma. Non vi invaderà la casa di un profumo che penserete d’essere a prendere il sole in un campo.
Si lavano bene le foglie, si tolgono bene i gambi, si asciugano accuratamente. Intanto nel mortaio si inizia a pestare aglio e sale grosso. Poi man mano, finché ci stanno, si aggiungono le foglie. Si deve creare qualcosa di molto simile a una crema ed il movimento da dare al pestello è circolare. Siccome le dosi sono tante e tutto non ci stava nel mortaio (e mi stava cadendo il braccio per terra) ne ho pestato metà in questo modo e ho usato il tritatutto per l’altra, un buon compromesso. Poi si aggiungono il formaggio e i pinoli, pestati anche loro. Ho trasferito tutto in una terrina capiente e ho continuato lì con il pestello. Poi si aggiunge l’olio, un cucchiaio alla volta, finché la consistenza è quella giusta: non liquido, ma nemmeno a pezzetti, una crema appunto. Se lo si mette via per qualche giorno, una volta messo nel barattolo andrebbe ricoperto con un sottile strato d’olio ancora. Messo in freezer invece si aggiunge un po’ d’olio quando lo si scongela, di volta in volta

Salsa di noci

Questo weekend era Pasqua e avevo un sacco di tempo da occupare perché jd lavorava, allora ho pensato che tanto per far qualcosa potevo  rimpinguare il freezer con qualcosa di pronto da usare. Così ho preparato pesto e sugo di noci, lui qualche giorno fa ha fatto il ragù – ovviamente seguendo la mia ricetta, e ora dovremmo essere a posto per il prossimo anno

Con queste dosi ho riempito 4 bicchierini da caffè (ognuno sono due porzioni), poi opportunamente congelati.

INGREDIENTI

  • 200 gr. di noci sgusciate
  • 1 spicchio d’aglio
  • mollica di due panini
  • latte intero
  • 3 cucchiai d’olio
  • sale q.b.

PREPARAZIONE
Sempre da fare nel mortaio, come il pesto. Si schiacciano prima l’aglio, si aggiungono man mano le noci, una volta ben tritato tutto si aggiunge la mollica di pane imbevuta nel latte e ben strizzata e il sale. Si finisce poi di mescolare il tutto aggiungendo l’olio.
La crema diventa molto pastosa, quindi quando lo si usa per condire la pasta una volta scongelato è bene aggiungere uno o due cucchiai di acqua di cottura

Ovviamente la morte sua è poi con i pansotti. Appena al mercato arriva la borragine (mi rifiuto di andare di nuovo a farmi guardare come una pazza dal verduriere che non sa cosa sia) ci lanciamo anche nella preparazione di quelli. Oppure andiamo direttamente a genova a mangiarli

Ragù svelto

Finché sono stata a casa a casa dei miei sono stata avvolta dalla bambagia. La frase di rito di mia madre è sempre stata « avrai tutta la vita per fare i lavori di casa, adesso goditi questi anni in cui puoi non far niente ». Quindi, a parte fare dolci, sapevo fare ben poco quando mi sono ritrovata a vivere da sola; che fare? Dopo un po’ i surgelati e i piatti pronti cominciano a sembrare troppo uguali tra loro. Mi sono rimboccata le maniche, e mouse alla mano, ho imparato le basi (come quando ho cercato su internet la ricetta per fare il riso bollito). Il ragù ho imparato da un mio ex, decisamente più portato di me per la cucina. Non è che abbia proprio imparato: lo faccio come mi sembra di ricordare lo facesse lui, che non è detto sia il modo giusto… ma il risultato piace. Quindi, ecco qui:

INGREDIENTI

  • gr. 400/500 di carne
    non complichiamoci la vita: al supermercato c’è quella con scritto sopra “trita per ragù” e mi fido, ecco
  • 2 lattine di polpa di pomodoro
    quella Mutti, in pezzi finissimi, va benissimo
  • vino bianco
    visto che lo uso solo per questo, prendo i pacchettini di tavernello
  • cipolle, carote, sedano per il soffritto
    regola per single: io li compro una volta l’anno, trito tutto, poi metto nel portaghiaccio e in freezer; una volta congelato, metto i cubetti in un sacchetto; così non impazzisco a cercare un posto in cui sia possibile comprare una carota quando ne ho bisogno
  • spezie, olio

PREPARAZIONE
Far soffriggere il soffritto (-_-‘) in una pentola, aggiungere la carne sbriciolandola il più possibile con le mani. Mentre inizia a cuocere, con una paletta di legno dividere accuratamente tutti i pezzi che rimangono uniti. Lasciar cuocere a fiamma moderatamente alta finché non è completamente asciutta; aggiungere il vino e lasciar cuocere altri 5/10 minuti finché non è nuovamente asciutta. A questo punto, aggiungere la polpa di pomodoro. Io aggiungo anche un cucchiaio di concentrato Verdurine Mutti – gli da’ un non so che che fa davvero la differenza. Un chucchiaino di sale ed un cucchiaio raso di zucchero. Poi inserisco la pallina del the(*), chiudo la pentola con un coperchio – lasciando uno spiraglio – e mi faccio i fatti miei per 20 minuti. Torno, giro un po’, aspetto altri 10 minuti circa – comunque sempre in base alla consistenza.

(*) la pallina del the, non è nient’altro che una pallina per the, esattamente, in cui metto chiodi di garofano interi (4/5), peperoncini essicati interi (3/4), alloro e altre spezie a piacere. Volendo, è comodo infilzare i chidi di garofano in uno spicchio d’aglio. Metto tutto in una pallina perché semplicemente non amo trovare spezie sparse qua e là da masticare mentre mangio e così basta togliere la pallina a fine cottura.

CONSERVAZIONE
Una volta raffreddato, prendo i bicchierini da caffè di plastica e pazientemente li riempio uno a uno, li rivesto di pellicola e li metto in freezer; in questo modo ho le mini-dosi già pronte da scongelare ogni volta che voglio.

La ricetta è praticamente un insieme di tips&tricks imparati nel tempo da varie zie, conoscenti, tv, etc.
Quindi, se qualcuno ha qualche consiglio, ben venga! Chissà che si arrivi a creare la ricetta perfetta