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degli imprevisti

Sì, era proprio quello che mi ci voleva. Domenica mattina, sveglia alle 10:00 (=_=), 56 piatti, 32 bicchieri e infinite posate da lavare dopo la cena con gli amici di ieri sera, prepararmi, prendere tutto quello che è sparso qua e là da portare a Biella, andare a pranzo dai miei.
E alle ore 10:15 mi si allaga la cucina.

dei deliri

Questa domenica inizierò il mio nuovo progetto, che mi porterà fama e ricchezza: l’8 marzo ha rinnovato lo spirito femminista che c’è in me. Mi rendo conto che c’è qualcosa proprio di genetico, dovuto all’evoluzione probabilmente, riguardo le pulizie. Io, in quanto donna e in quanto in grado di farle, me ne starei volentieri a casa a fare la casalinga e fanculo al ventunesimo secolo e alla parità dei sessi; però non si può. E allora qualcosa va cambiato, perché io e tutte le altre donne oltre a lavorare quanto lui, a volte più di lui, guadagnare quanto lui, a volte più di lui, passo i weekend a fare le pulizie. Stendo e stiro la sera mentre lui guarda la tv, cercando anche di non oscurargli la visuale del film. E’ vero che il più delle cose che faccio mi rilassa, è vero che non mi pesa poi più di tanto, però insomma, non penso che ne soffrirei da morire se non avessi niente da fare in casa la sera. Sicuramente ci metterei poco  a trovarmi hobby con cui occupare il tempo libero; come i suoi progetti musicali, il poker, i film.
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dei telefilm notturni

Le cattive abitudini sono le più dure a morire. Mangio, pulisco, faccio tragitti in macchina, organizzo, sistemo, arrivo puntuale a lavoro e mi impegno, profondamente, ogni giorno, a mantenere ritmi di vita normali e poi eccomi, alle 3 del mattino a leggere spoiler online. La televisione in piena notte è un vizio che ho da quando ancora la televisione era talmente elettrostatica da attirarci i gatti contro, grazie al veto sul 90% delle trasmissioni e il poterle vedere poi solo di nascosto: a notte fonda, cioè. Oggi è una giornata così: niente malditesta per la prima volta dal rientro al lavoro, ma poi a casa, nel tentativo di passare semplicemente l’aspirapolvere e nel conseguente momento berserk di pulizia approfondita della libreria e di tutto il suo contenuto ho rotto tutto quello che di vetro c’era (e mai più ci sarà) nel raggio di 20 metri, lasciando anche pittoresche scie di sangue su tutti i vetri prima di accorgermi del pezzo di carne strappato dal dito; e lì ha iniziato a fare male. L’umore è quello che è, ma io ho ancora i capelli rossi e fuori comincia a rinfrescare e prima o dopo tutte le cose si sistemeranno, un pezzo alla volta, mentre arriva l’autunno. Quindi lascio perdere le riflessioni di ogni genere e vado a vedermi un’ultima puntata, giuro, poi a letto. Domani sarà una lunga giornata.