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delle cose sparse

Altre case, questa settimana, altrettanti no. Muri storti, odori terribili passati per normali, facciate con piastrelle verde acqua brillante. Ora andrò a vedere un appartamento che ha già superato il vaglio di jd, ma che mi ha già anticipato ha gli interni del palazzo verdi. Mai sentito parlare di colori neutri? Quelli che piacciono a tutti e anche dopo 20 anni van bene? Tipo crema, caffè, bianco, grigio, marrone, tortora? Quelli che solo a elencarli qui m’è venuta una voglia di mangiare un gelato che sto morendo. Poi pasqua, a sopportare il pranzo con i miei e con mia madre e mia zia che mi avevano praticamente già maritata al cameriere tartassato dalle loro battute, e pasquetta, con il sole e il poltrire sul dondolo guardando le montagne ancora innevate. Poi c’è il nuovo prodotto per capelli della davines, appena trovato e già finito nell’unico negozio in cui pare in vendita. Poi c’è la nuova area studio in camera, con mensole, portariviste, lavagnetta magnetica. E poi… e poi ci sono le magnolie in fiore, le magliette a maniche corte e i ponchi corti e lunghi. Il sole che entra violento dalle finestre e si schianta sulle spalle mentre guardi un film. L’odore di smalto, ch’è l’odore del tempo che passa senza fretta.

dei programmi di tranquillità

Questa sera al ritorno a casa scoprirò se sono ancora chiusa fuori: il nuovo cancello elettrico esterno è rotto e si apre solo con la chiave che l’amministratrice di condominio s’è dimenticata di darmi, praticamente devo aspettare fuori dal cancello che arrivi qualcuno ad aprire per entrare lui e intrufolarmi come una ladra in casa mia. Scoprirò anche se è arrivato il famoso voucher di 30€ per Amazon. Vedrò come stanno narcisi, giacinti, basilico, salvia e viole del pensiero che campeggiano sul mio balcone. Ripenserò con nostalgia alle Tortorelle Mulino Bianco. Controllerò se si sono decisi o no ad accreditare lo stipendio (con calma, eh). Mi preparerò psicologicamente per la svendita di domani.