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dei telefilm notturni

Le cattive abitudini sono le più dure a morire. Mangio, pulisco, faccio tragitti in macchina, organizzo, sistemo, arrivo puntuale a lavoro e mi impegno, profondamente, ogni giorno, a mantenere ritmi di vita normali e poi eccomi, alle 3 del mattino a leggere spoiler online. La televisione in piena notte è un vizio che ho da quando ancora la televisione era talmente elettrostatica da attirarci i gatti contro, grazie al veto sul 90% delle trasmissioni e il poterle vedere poi solo di nascosto: a notte fonda, cioè. Oggi è una giornata così: niente malditesta per la prima volta dal rientro al lavoro, ma poi a casa, nel tentativo di passare semplicemente l’aspirapolvere e nel conseguente momento berserk di pulizia approfondita della libreria e di tutto il suo contenuto ho rotto tutto quello che di vetro c’era (e mai più ci sarà) nel raggio di 20 metri, lasciando anche pittoresche scie di sangue su tutti i vetri prima di accorgermi del pezzo di carne strappato dal dito; e lì ha iniziato a fare male. L’umore è quello che è, ma io ho ancora i capelli rossi e fuori comincia a rinfrescare e prima o dopo tutte le cose si sistemeranno, un pezzo alla volta, mentre arriva l’autunno. Quindi lascio perdere le riflessioni di ogni genere e vado a vedermi un’ultima puntata, giuro, poi a letto. Domani sarà una lunga giornata.

all i want

Vorrei avere tutto indietro. Sarebbe bastata anche solo una virgola diversa, e ora non sarei qui. Non così, almeno. Non con gli occhi ancora scuri dalla notte passata a piangere e dalla giornata trascorsa a far finta di nulla, come ogni giorno. Perché ci sono cose più importanti, perché anche se ho passato la notte a detestare tante cose, questa mattina non potevo non chiamarlo in ospedale per essere aggiornata su esami, esiti e future biopsie. Perché nonostante tutto il resto, questo viene prima. E vengono prima anche il trasloco, la nuova casa, i pagamenti, il lavoro. Viene tutto prima, prima di una eventuale serenità. Vorrei avere solo tutto indietro, tutto com’era prima. Pensare di lui quello che pensavo prima, credere ancora che per lasciarsi ci debbano essere dei motivi, che non ci si possa semplicemente stancare, da un giorno all’altro. Vorrei avere ancora il mio passatempo, la mia seconda vita virtuale, la mia lista di contatti su msn con cui trascorrere il tempo, vorrei pensare ancora a dove si potrebbe fare il prossimo raduno, vorrei avere ancora piacere a mettere piede in quello in cui ho messo molto più del mio semplice impegno per anni. Vorrei essere ancora almeno in parte felice di trasferirmi, invece di pensare che sto rendendo con tutta probabilità infelice qualcun’altro. Vorrei vedere immagini di persone innamorate da anni e pensare ancora che, forse. Vorrei pensare di aver imparato una lezione, ma fa talmente male che con tutta probabilità l’accantonerò per non pensarci più e me ne dimenticherò senza guardarmi indietro.

varie

*lui* ha passato un esame che aveva dato, con certezza, per non passato; io dormo sei ore a notte e bestemmio contro chi non tiene la destra sulle scale mobili, chi si mette davanti alla porta del treno senza però saperla aprire e facendosi urlare dietro dall’intera carrozza, chi non si siede se c’è posto per sedersi e occupa invece il corridoio, chi lo occupa da seduto con borde e borsine, un po’ tutti insomma.
Scrivo poco o niente, lo so. Ma di fatti ne succedono ben pochi: ci vediamo, usciamo con i miei o i suoi amici, si passano tutte belle serate, sto bene, tra un po’ inizio a cercar casa ma per ora è tutto fermo e silenzioso. E di non fatti ne succedono ma sono sempre meno propensa a parlarne qui. Posso dire che ho trovato gli orecchini a foglia d’acero in abbinamento alla collana che avevo già. Ma tutto il resto no; mi viene da dire « no, finchè l’intera umanità non avrà assunto un limite di decenza che permetta un quieto vivere globale » ma so che sarebbe un no "per sempre" e non voglio pensare ora al per sempre; continuo a scrivere, comunque, e chi vuole sa dove trovarmi e se non lo sa basta chiedere tenendosi stretto il proprio limite di decenza, che è importante davvero.