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povera patria – paola turci

Voli imprevedibili : Tributo a Franco Battiato
Non fosse per le sonorità appesantite e troppo forzatamente elettroniche, sarebbe un capolavoro.

Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere
di gente infame, che non sa cos’è il pudore,
si credono potenti e gli va bene quello che fanno;
e tutto gli appartiene.
Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni!
Questo paese è devastato dal dolore…
ma non vi danno un po’ di dispiacere
quei corpi in terra senza più calore?
Non cambierà, non cambierà
no cambierà, forse cambierà.
Ma come scusare le iene negli stadi e quelle dei giornali?
Nel fango affonda lo stivale dei maiali.
Me ne vergogno un poco, e mi fa male
vedere un uomo come un animale.
Non cambierà, non cambierà
sì che cambierà, vedrai che cambierà.
Voglio sperare che il mondo torni a quote più normali
che possa contemplare il cielo e i fiori,
che non si parli più di dittature
se avremo ancora un po’ da vivere…
La primavera intanto tarda ad arrivare.

strani giorni – franco battiato

In nineteen forty five I came to this planet
Ascoltavo ieri sera un cantante, uno dei tanti,
e avevo gli occhi gonfi di stupore nel sentire:
"Il cielo azzurro appare limpido e regale"
(il cielo a volte, invece, ha qualche cosa di infernale).
Strani giorni, viviamo strani giorni.
Cantava: sento rumori di swing provenire dal
neolitico, dall’Olocene.
Sento il suono di un violino e mi circondano
l’alba e il mattino.
Chi sa com’erano allora il Rio delle Amazzoni
ed Alessandria la grande e le preghiere e
l’amore? Chi sa com’era il colore?
Mi lambivano suoni che coprirono rabbie
e vendette di uomini con clave.
Ma anche battaglie e massacri di uomini civili.
L’uomo neozoico dell’era quaternaria.
Strani giorni, viviamo strani giorni.
Nella voce di un cantante,
si rispecchia il sole,
ogni amata ogni amante.
Strani giorni, viviamo strani giorni.