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L’acquario ormai non ha più necessità di assistenza se non occasionale né io ne ho necessità nell’assisterlo. A parte cibo ogni tanto, bottigliette di coca cola a far da impianto della CO2 e qualche cambio/aggiunta d’acqua quasi direttamente dal lavandino, il resto fan tutto loro; nuotano, mangiano, strisciano, puliscono fondo e vetri, alimentano le piante, fan figli che crescono e sostituiscono i vecchi genitori deceduti. Se penso alla quantità di manuali che *lui* ha sapientemente scovato e letto e mi ha fatto leggere, con valori di ph, kh, nitrati, nitriti, tipi di filtri, temperature, modalità di cambio dell’acqua mi sembra incredibile.
Abbiamo preso una nuova gattina. Il nome è ancora in fase di scelta, io punto a *mica* e lui a *betty*, lei intanto non risponde a niente e zampetta qua e là saltellando come un coniglio e sbattendo il musino ovunque, anche sul gattaccio nero che soffia e ringhia appena la vede. Si abituerà. L’uno o l’altra.
Il lunedì è iniziato malissimo, peggio non poteva essere: senza sigarette, in stazione troppa coda per comprarle, alla seconda stazione venti minuti dopo nonostante la fraudolenta T di tabacchi non vendevano sigarette e ho dovuto aspettare ben 3 ore dal risveglio prima do poter aspirare della più che corroborante nicotina. Dopodiché, arrivata in ufficio, mi sono resa conto di aver lasciato la chiavetta del caffè a casa. Profonda disperazione.
Ciononostante, esattamente alle 10:40, sono riuscita a risolvere l’annoso dilemma che da settimane ormai teneva con il fiato sospeso oltre a me tutte le altre persone dell’ufficio: perché PHP installato su IIS6 con database SqlServer2005 non funziona come dovrebbe e si pianta? In questa settimana ho testato tutti i possibili metodi di collegamento ai database, testato circa una decina di macchine differenti, installazione in locale e in remoto, cluster e non cluster, campi text o varchar. Per poi scoprire che bastava cambiare due path e installare PHP come CGI e non come modulo ISAPI.
La stanchezza avanza imperterrita, venerdì sera invece di uscire mi sono addormentata sul divano mentre si giocava a chi vuol essere miliardario (vabeh che il gioco è noiosissimo di per sé, però …), mentre stanotte alle 2:20 mi sono alzata per accendere il pc che si era spento con lo spegnimento automatico. Ancora non riuscivo a dormire. Parla bene chi, quando con aria afflitta notifico che mi devo alzare alle 6:20 di mattina (io, che prima arrivavo a lavoro bellamente alle 11:00) dice « vai a dormire prima »; fosse facile!
Mia madre ha comprato tre copie di Cosmopolitan. Uno l’ha inviato a mia zia, uno se lo tiene in casa e uno in macchina che non si sa mai. Spero non ci sia mai un articolo superiore alle 5 righe con il mio nome scritto su, tremo al pensiero di immaginare quale potrebbe essere la sua reazione. Mi ha fatto ridere (amaramente, ma sempre ridere) la sua risposta al « adesso la smetterai di lamentarti del lavoro che faccio? » « ma io non mi sono mai lamentata, anzi! » (certo, e io non ricordo più in là di cinque giorni, certo).

Ormai visto il poco tempo, mi riduco a fare questi post riassuntivi un paio di volte la settimana. Eeh, non è più il blog di una volta.

varie ed eventuali

Tutto scorre, velocemente. Quando le ore di vita si riducono così tanto, può succedere ben poco; non ho quasi nemmeno più il tempo per incazzarmi (ahah). Quindi, che dire? L’acquario è pulito e sano, ho ricevuto i complimento dalla ragazza che ha testato l’acqua la settimana scorsa, arrivando a chiedermi dove abitavo perché non aveva mai visto un’acqua simile. Ci sono anche due neo-guppy microscopici che da ieri o l’altro ieri navigano felici cercando di evitare di diventare cibo per gli altri. Sabato siamo andati a vedere una casa (erano tre, ma le agenzie immobiliari sono la cosa più inaffidabile dopo le banche), una casa assolutamente enorme quanto inutile. Speriamo nelle prossime. Speriamo ce ne siano, di prossime. Degna di nota l’agenzia che l’altra settimana ha tirato fuori una scatola rettangolare di cartone con dentro i cartoncini delle case; mai sentito parlare di computer? Anche solo Excel funzionerebbe meglio dello schedario anni ’30. Abbiamo poi passato il weekend a pacioccare con la pasta al sale, *sua* nuova esaltante scoperta; gli ho insegnato come farla e modellarla, poi abbiamo deciso di mettere in pratica l’ortolano; non una nuova posizione erotica, bensì una cassettina di legno (fatta rigorosamente a mano, ho tutte le foto che documentano il making of e che saranno il vostro martirio questa settimana siccome non posterò altro) con dentro frutta e verdura di ogni tipo (leggi: carote, melanzane, arance, limoni, cavolfiori, uva, banane, funghi e il resto ancora da fare). Mi sono abbonata alla sua biblioteca, scelta necessaria vista la quantità di letture che faccio durante i viaggi. Dopo aver completato Non Buttiamoci Giù (Hornby – 8), Soffocare (Palahniuk – 10), Tsugumi (Banana Yoshimoto – 5), Intervista di Fernanda Pivano a Charles Bukowski (8), Post Office (Bukowski – 9+) e aver riniziato disperata uno dei libri più spessi che ho, Il Petalo Color Cremisi e Il Bianco (Faber – 7), ho capito che non posso comprare 1/2 libri la settimana senza ridurmi sul lastrico, quindi biblioteca sia. Ho Come Diventare Buoni (Hornby) e FightClub (Palahniuk). Sarò a posto per i prossimi dieci giorni. Dovrei imparare a leggere più lentamente e in modo meno confuso: non saltare da una frase all’altra per poi tornare indietro e rileggere quelle in mezzo sarebbe già un gran passo avanti. Però queste scoperte letterarie mi lasciano davvero soddisfatta: pare che ogni cosa piaccia a *lui*, piaccia anche a me (a parte De Carlo :|) e lui ha un sacco di libri da prestarmi e consigliarmi; è fantastico, per me che sono stata monoautore per anni e solo da qualche anno ho ampliato gli orizzonti trovandomi sempre di fronte a libri noiosamente noiosi.

Ho scritto tantissimo, troppo. Andrà bene come post settimanale, no? Seguiranno foto del making of.