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e poi, e poooi

Poi piove dal cielo, alle cinque e mezza, l’illuminazione della giornata, quell’ultimo tassello mancante all’enorme puzzle in cui sto cercando di raccapezzarmi da giorni. Arriva l’illuminazione, e non c’è un « eureka! » ad accompagnarla ma un decisamente meno modesto « sono un genio! ». E adesso vorrei non andare più a casa per poterlo finire, ma mi aspetta una serata rilassante, quindi vado e rimando a domani mattina.
Sperando che la piega resti quella giusta.

lavoro

Che sia noto. Io dalla prossima settimana cambierò lavoro. Guadagnerò i miei euro in più al mese e manderò ufficilamente a cagare chiunque mi cheda lavori esterni e non sia un amico/a. Perché, davvero, mi sono rotta i coglioni.

Premessa: si parla del guestbook di un sito, un sitino personale; si vuole aggiungerle il codice captcha (l’immaginina antispam che, mi duole notificarlo ai comuni mortali, non è affatto infallibile come credono).
Dopo varie peripezie, dopo aver riscritto la fottuta pagina (perché sì, si parla solo di una pagina) in tre fottuti linguaggi diversi, dopo averla anche dovuta validare w3c (non se n’era parlato ma a quanto pare rientrava tacitamente nel così abbondante compenso – ehm, 50€, coff coff), dopo aver miracolosamente finito e aver tirato un sospiro di sollievo, eccolo.
Il sesto giorno il tizio in questione arriva alle 3 del pomeriggio (ed è un particolare da notare) e dice « ho bisogno di un aiuto!! ».
« dimmi »
« Avevo finito il sito è in linea, ho dovuto cambiare password ecc per la sicurezza, mentre sistemavo il guest diminuendo il numero di messaggi a pagina da 10 a 5 ho scoperto che non visualizza le pagine…solo la prima! »
« mandami la pagina che ci guardo. »
« ok grazie »
(qualche minuto dopo)
« ti è arrivata l’email? »
« sìsì »
« hai capito dove è l’intoppo? »
« non ancora, non posso ora » (e credo sia la millesima volta che gli dico che di giorno lavoro in un ufficio)
« ok »
(un’ora dopo)
« è incredibile è un incubo…sono convinto che poi lasceranno solo una decina di persone!! un messaggio! »
(mezz’ora dopo)
« c6? »
« »
« Sono convinto che il problema che ho con il guest tu lo risolvi in 5 minuti! Prima diandare a casa riesci a dargli 1 sguardo? visto la velocità con cui hai sistemato il guest l’altra volta spero ti ci voglia pochissimo! che mi dici? *-) »
« no, oggi in ufficio non posso proprio. ma se riesco lo guardo stasera »
« se mi dici un’ora questa sera mi ci faccio trovare… »
(oh cristo)
« non so dirti un’ora »
« sono *-) perché se non ti becco questa sera ho paura che va a finire … "ricordi" il cane che si mordeva la coda!! non vorrei rfare la stessa fine! :S »
(di cosa sta parlando, vi starete chiedendo? il cane che si morde la coda era il fatto che validavo la pagina, poi lui provava ad inserire un messaggio e dovevo ovviamente validarla di nuovo. poi arrivavano le pagine e su, a rivalidare. ed è capitato che validando la pgina in un certo modo s’è svalidata dall’altro. Una tragedia, sìsìsì)
« ? »
« hai 3000 cose da fare quindi ho paura che per una cazzata fa a finire in la! »
(stacco tutto. arriviamo a oggi. questa mattina. ore 10 e mezza.)
« Ciao. »
« ti disturbo. » (ah, ma allora lo sai.)
(venti minuti dopo)
« Ciao 6 li? »
« Senza il tuo aiuto non riesco a risolvere il problema…*-) »
« ho provato ma non vedo soluzione!? »
« Aiutamiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii! »
« c6? »
« ciao sono arrivata ora… sono in ufficio, non sono sempre davanti al pc e non sempre tengo aperto il messenger sopratutto. »
« si scusa. ti prego fammiti rubare 5 minuti! hai mille cose da fare puoi dargli uno sguardo? »
« non posso, in ufficio! » (oh santissimo cristo!)
« non sono passate nemmeno 24 ore da quando mi hai mandato il file -__- »
« lo so ma credevo che l’avresti risolto in pochissimo tempo come l’altra volta. sono convinto che basta che gli dai uno sguardo e capisci cos’è che non va »
« non ho dubbi, ma non posso mettermi a farlo quando mi pare »
« oggi è il tuo ultimo giono? »
« no »
« dai va be scusa. mi è diventato quasi un incubo!:S »
« un incubo per il fatto che non si vedano le pagine successive? certo che ne devi avere poche di altre preoccupazioni »
« Di preoccupazioni ne ho tante … solo che in questo progetto credo molto …non so se mi capisci!?*-) »
« no, onestamente, no è un guestbook e il problema è che non scorrono le pagine .. potrei forse capirlo se non si riuscissero a inserire messaggi »
« Vorrei non metterci più le mani…forse ho paura che poi non troverai più voglia ne tempo!? »
« lo capisco. ma mi stai sfinendo… » (non so dove ho trovato questo scampolo di finezza. sfinire era davvero l’ultimo verbo che avevo per la testa)
« Mi spiace ma mettiti nei miei panni, se ero in grado di farlo non sarei arrivato a tanto… »
« si ma ripeto: non sono nemmeno passate 24 ore, il problema sono delle paginette di un guestbook, quindi solo di visualizzazione e tu hai quasi consumato la tastiera e sembra che sei a un passo da una crisi di panico. per quanto mi riguarda, mi pare eccessivo. »
« ok credo tu abbia ragione, sono una persona strana! »
(ah, ma questo spiega tutto!)
« Che senso ha avere una cosa non finita? »
(ma non hai appena concordato che te la stai prendendo forse troppo, porco mondo?)
« dammi la password dell’ftp. »
e fu così che passai la mia pausa pran
zo a fare questa cosa.

coincidenze

La risposta alla nostra proposta è stata « penso possa andar bene, rientro domani poi magari ci sentiamo ». Pensavo che avremmo dovuto contrattare ma probabilmente abbiamo chiesto meno di quanto si aspettassero; più di quanto desiderassi io, comunque. Quei soldi finiranno direttamente sul conto a parte a gettare le fondamenta di risparmi che fin’ora sono stati impossibili. Per la prima volta in vita mia, mi sembra che le cose stiano girando davvero bene. Ma nemmeno tanto per i soldi (ma siamo onesti: anche per quelli), ma per il fatto che certo, non sto realizzando le mie massime aspirazioni (aggiungo un per fortuna), ma sto arrivando pian piano a qualche aspirazione minore.
Avevo tredici anni e mi ero, da qualche mese, appassionata molto a Magritte. Avevo già libri su libri e conoscevo già il 99% dei suoi quadri. Leggevo da un anno circa Dylan Dog, il primo fumetto a cui mi sono appassionata. Una sera, nel book speciale su Groucho, ho trovato una storia interamente basata su Magritte. Sono coincidenze, dopotutto, ma sono coincidenze che mi danno quella perfetta sensazione di essere al posto giusto, sulla strada giusta: i pezzi combaciano ancora, tutte le volte che mi sono chiesta se non ero finita fuori strada hanno adesso una risposta: sono sulla strada giusta. E adesso provo la stessa sensazione, i tasselli combaciano ancora una volta e io ho fatto molti errori ma non ho sbagliato nulla. Non che me lo chieda spesso, anzi, sono generalmente sicura delle scelte che faccio anche quando hanno la faccia di un clamoroso errore. Ma averne la conferma implicita mi fa stare davvero bene.