Archives

film

Ho finalmente una ragione per vedere Il Diavolo Veste Prada. (che è poi la versione americana di dove lavoro io, insomma).
Si chiama Adrian Grenier.

E me li segno qui in modo da non dimenticarli (*): dovrei vedere anche Edmond, Sunshine (che è scomparso dal cinema in un battibaleno), Quattro minuti, La Vie en Rose, Guida per Riconoscere i Tuoi Santi, Un Ponte per Terabithia. Mentre al cinema il prossimo film dovrà essere La Città Proibita, la settimana prossima, lo esigo, mi impongo: dopo Spiderman 3 me lo merito.

* fastweb dove seiiiii?

silent hill

Scheda
Genere: Horror, Thriller
Regia: Christophe Gans
Cast: Radha Mitchell, Laurie Holden, Sean Bean, Deborah Kara Unger, Tanya Allen, Christopher Britton, Kim Coates
Durata: 120′
Data di uscita: 07 Luglio 2006
–br["leggi la stroncatura di questa sottospecie di film per intero…"]–
Trama
Rose è la madre di una ragazza che sta per morire a causa di una terribile malattia. Disperata e decisa a far di tutto per salvare la figlia, Rose, fugge contro il volere del marito, alla ricerca di un guaritore, ma, durante il tragitto, arriva in una tetra cittadina chiamata Silent Hill, abitata da strane creature. Sharon, la figlia di Rose, sparisce improvvisamente lasciando la madre nello sconforto ed alla sua ricerca…

Secondo me
Io e Tia siamo andati a vederlo martedì scorso. Avrei potuto andare con *lui* a vederlo in un multisala (7 euro di biglietto) ma mi è venuto il ghiribizzo di vederlo qua, nella giornata che costa meno (4,5).
Grazie-a-dio.

Vince il premio come film dai dialoghi più brutti degli ultimi 5 anni.
Il primo tempo è passato con i ragazzini dietro che parlavano in continuo (a cui ero tentata di lanciare addosso qualche moneta come ringraziamento per il commento gratuito) e la stronza seduta dietro di me (ce n’è sempre uno/a al cinema così ed è sempre, sempre cazzo, seduto dietro di me) che stava con le ginocchia appoggiate al mio sedile muovendosi in continuazione.
Maldimare a parte, fine primo tempo, pausa sigaretta (dio benedica il nostro cinema che ancora fa l’intervallo di 3 minuti), cambio locazione.
E iniziamo a parlare noi.

Sì, perché il secondo tempo la mal sopportazione del primo si trasforma in ilarità e sarcasmo. E’ un film che non è possibile vedere seri.
Dicono sia un horror. Splatter ce n’è ben poco, la tensione credo sia stata dimenticata a casa dal regista: l’unica scena in cui io e il resto del cinema abbiamo sussultato è stata la classica scena di silenzio teso seguita dallo stonk della protagonista contro un banco (ricordo che parliamo di un horror).

Vorrei fare pubblicamente i complimenti a chi ha scelto la doppiatrice della bambina, si accordano benissimo: la doppiatrice peggiore per l’attrice più inespressiva sulla faccia della terra dopo Gwyneth Paltrow. Clap clap.
La trama è inconclusiva, inconsistente, banale, senza alcuna tensione (l’ho già detto?), il monologo spiegone finale (che par di leggere il bugiardino, invece di stare guardando il film) è terribile come voce e come immagini (se così le si può definire). Il regista pare a tratti ubriaco e a tratti sotto effetto di allucinogeni: va bene cercare di imitare le inquadrature del gioco, ma ogni tanto dovrebbe anche vedersi qualcosa del film, magari. La musica è stata scritta con una pianola, ci sono due, massimo tre temi ricorrenti che si ripetono per tutto il film, nei rari pezzi dove della musica c’è; evidentemente hanno risparmiato tutto per gli effetti speciali, notevoli se piace il genere (e indovinate! A me non piace).

Insomma, è la prima volta che esco allo scoperto da quando lo abbiamo visto: fino a ieri ho detto di essere andata a vedere Hot Movie perché mi vergognavo.

Note
Per dare un assaggio dei dialoghi bellissimi, ecco qua:
« Lei adesso torni a casa, di ritrovare sua moglie e sua figlia ce ne occuperemo noi »
« (urlando) E lei questa la chiama giustizia?! »
Mah.

1/5

memorie di una geisha

Scheda
Genere: Drammatico
Regia: Rob Marshall
Cast: Ziyi Zhang, Ken Watanabe, Kôji Yakusho, Michelle Yeoh, Kaori Momoi, Youki Kudoh, Li Gong, Kenneth Tsang
Durata: 140′
Data di uscita: 16 Dicembre 2005

Trama
Ambientato in un mondo esotico e misterioso, che ancora oggi detiene un fascino enorme, la storia ha inizio negli anni precedenti alla II Guerra Mondiale, in cui una bambina giapponese viene strappata a una famiglia senza mezzi, per lavorare come serva nella casa di una geisha. Nonostante le angherie di una sua accanita rivale, che quasi le spezza l’animo, la ragazza sboccia e diventa la leggendaria geisha Sayuri. Colma di bellezza e talento, Sayuri seduce gli uomini più potenti dei suoi giorni; tuttavia il suo cuore batte segretamente per l’unico uomo che non potrà mai avere.

Secondo me
Regia, fotografia, scenografia, costumi e attori e attrici non fanno una piega. Tuttavia anche se algrebricamente, sommando tutti i suoi componenti, si dovrebbe ottenere un voto pieno, sembra che manchi qualcosa. La storia indugia dove non dovrebbe e scorre troppo veloce dove dovrebbe invece soffermarsi a spiegare. Chi sono le geisha e cosa fanno viene appena accennato, viene valorizzato qualche gesto rituale (come servire il the, con l’accorgimento di lasciar intravedere il polso) ma senza entrare nel concetto veramente orientale di geisha. Il regista mostra un tatto scarissimo (e una scarsa passione per l’oriente non occidentalizzato) nel scegliere attrici cinesi per un film ambientato in giappone. La parte relativa alla guerra dura pressapoco 3 minuti, nei quali non si capisce nemmeno bene cosa stia succedendo, svilendo così la rivoluzione del modo di pensare circostante che porta alla scomparsa della figura della geisha. La fine è scontata e decisamente da romanzo rosa, piuttosto inverosimile per quella che dovrebbe essere una storia vera. Nonostante questo il film è superficialmente guardabile, quanto meno per assaporarne le immagini e le musiche meravigliose.

Note
Volevo far notare come questa volta l’italia, invece che massacrare il titolo (che è tradotto letteralmente da Memoirs of a Geisha), se la prenda con la locandina (italiana la prima, americana la seconda).

3/5