dei lati positivi

Arrivando e leggendo sembra che sto precipitando in un baratro di depressione più che giustificata.
La realtà è che non ricordo un periodo così felice da tanto tempo.

Il primo problema, la macchina, è adesso risolto: sono orgogliosa padrona di una grande punto del 2009, con appena 65000km, tenuta molto bene (fin’ora) ed avuta ad un ragionevolissimo prezzo. Il primo giorno ero talmente felice che ho pensato di dormirci direttamente dentro.

Ora posso dedicarmi attivamente alla ricerca della casa; dopo un po’ di confusione sul cosa fare (tengo la casa di adesso, cerco un monolocale da sola a milano, cerco un trilocale da sola a gorgonzola, cerco una stanza in condivisione con sconosciuti e mille altre opzioni che mi sono turbinate in testa per circa un mese), ho deciso che era ora di decidere: cerco un trilocale con vale, ex collega dell’epoca di roomor, anche lei in cerca, anche lei in situazione instabile (lavorativamente e psicologicamente). E come andrà, andrà. Mal che vada, dopo due mesi cercherò un monolocale

In tutto questo, il motivo della felicità è tutt’altro.
Nel primo post riporto la frase di andrea: “Sei tu che mi hai lasciata per un altro, attenta a quello che fai, perché in questo momento se ci separiamo ci perdi tu“. Questa frase non è ovviamente vera. I motivi per cui ci siamo lasciati sono sufficienti a giustificare il decidere di tagliare il rapporto, non c’era bisogno di averne anche un altro.
Ma un altro c’è, questo è vero. Quello che andrea crede è che quest’altro ci sia da chissà quanto tempo, e invece c’è da molto poco prima. Pochi giorni, alla fine. E’ semplicemente stata la leva che mi serviva per decidermi a scardinare tutto quanto; sarebbe come dire che se rapino un negozio con un piede di porco, la colpa è del piede di porco. No, è che io quella rapina la volevo fare, in un modo o nell’altro.

E l’altra verità è che per come sta andando la cosa adesso, sono in qualche modo quasi felice che la relazione fosse ormai giunta ad un binario morto, perché i binari su cui sono ora io nemmeno pensavo esistessero. E magari finiranno in un campo di erbacce, ma sarà un gran bel viaggio.

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