dei revival

Non so cos’è successo all’internet in questo periodo, io nemmeno posto più su questo blog, ma adesso mi trovo circondata da persone che scoprono ora, per la prima volta, il webflirt. Chi sono io per non dare consigli? Dopo tutti questi anni non starò a rielencare il mio portfolio di webflirt, quello conosciuto nonché quello nascosto, che sicuramente potrei vantare per definirmi non esperta, ma quantomeno una buon conoscitrice. E l’unico consiglio che posso dare è: non funziona. Non funziona. Oh, conosco gente per cui ha funzionato. Conosco persone che convivono, si amano e quant’altro, ma parliamoci chiaro: sarebbe successo comunque, basta guardarli insieme per capire che senza internet, si sarebbero prima o poi incontrati in un bar e tutto sarebbe andato uguale. Queste uniche, bellissime, eccezioni non succedono. E’ come vincere alla lotteria, se ti dico che giocando per la prima volta al gratta e vinci non vincerai un miliardo di €, è perché è davvero, davvero, davvero difficile che succeda.
Non è colpa di nessuno: su internet, in chat, al telefono, in brevi incontri, siamo un genere di persona diverso, siamo il riflesso delle aspettative dell’altra persona, è inconscio ed è così. E nei messaggi, nelle chat, negli incontri, vediamo nell’altra persona il riflesso di quello che vorremmo vedere. E’ un bellissimo inizio di ogni relazione, che in questo caso si protrae per mesi e mesi, senza alcuna delusione dalla realtà che decidiamo volontariamente di escludere dall’equazione. Ma la realtà dovrebbe essere la formula intera, non dovrebbe esserne semplicemente una parte, tantomeno opzionale. Perché poi ci si ritrova dopo qualche settimana a sbatterci la faccia contro, e se si ha una pietra al posto del cuore si è capaci di guardarla in faccia, questa realtà, accettarla, tagliare tutto e finirla così. Se invece si è ancora un po’ teneri dentro, come tutti voi umani ancora un po’ siete, ci si ritrova dopo anni a sbatterci la faccia contro e capire che tutto è andato avanti sulla spinta di un amore che si provava per una semplice idea, per un’immagine creata direttamente da noi stessi, e la vita è troppo breve per buttare via ore, figuriamoci per regalare via anni interi.

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