degli inizi di anno

Nonostante il vago senso di incompletezza che ha portato con sé il natale (e che credo sia dovuto esclusivamente a lui e al suo amico capodanno), l’anno è iniziato e l’ha fatto bene. Con ritrovata intimità, complicità, risate. Trilogie abbracciati sul divano, film al cinema, film affittati causa cinema esauriti a casa di suo fratello, con i popcorn al microonde e l’irobot che faceva il cagnolino sul pavimento. L’anno nuovo è iniziato con i miei regali a me (quello da fashion victim – il girocollo morellato la cui pubblicità mi ha ammorbato il cervello, e quello da massaia victim – lecoaspira, vaporetto&aspirapolvere in uno) che mi rendono più facili e belline le giornate. Questi giorni in ufficio sono tediosi e non finiscono mai e cerco di passarci sopra leggendo the dome e comprando tovagliette da hong kong.
Guardando più alla globalità, il suo lavoro va sempre meglio, il mio sempre peggio (però almeno il lato economico resta buono, soprattutto questo natale con il primo bonus produzione da quando lavoro qui e il regalo di natale dell’aperitivo all’hammam che useremo quanto prima – ed anche il lato ambiente resta buono, che nonostante i colleghi che strangolerei sempre più volentieri ci sono le care vecchie colleghe che fa sempre piacere vedere al mattino, anche quando sono di malumore). Abbiamo iniziato a guardarci intorno per i prezzi delle case giungendo alla conclusione che non ce ne frega un emerito cazzo se per i signorini periferi-comilanesi la zona in cui stiamo è troppo distante, troppo scomoda, troppo tutto: a noi piace, piace lo stadio davanti, i parchi, il verde, il paesino, il mercato nella piazza, il poter andare a prendere un gelato la sera o l’autobus senza un serramanico in tasca, il non sapere a quanti metri di distanza è il primo campo nomadi. Cercheremo quindi sempre nei dintorni, considerando anche il fatto che io di traslochi non ne posso onestamente più e più vicino è, meglio è. Magari nello stesso palazzo, eh? Rimangono da sistemare quisquilie come il trovare un mutuo che copra più dell’80% del valore della casa senza svenarci oppure trovare 20.000€ per strada da qualche parte, ma ci lavoreremo, invidiando molto profondamente chi ha nonne e parenti che anticipano i soldi risparmiando loro di regalare fegati e reni alle banche.
La vita insieme procede su binari conosciuti e tranquilli, ed è difficile concepire qualcosa di diverso.
Ma mi toccherà farlo per scrivere il post della decade, che sono stata spronata a fare dopo che mi è stato detto che sono sempre meno blogger.

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